Clorotrifluorometano | |
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Nome IUPAC | |
clorotrifluorometano | |
Nomi alternativi | |
Freon 13 CFC 13 R 13 | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | CClF3 |
Massa molecolare (u) | 104,46 g/mol |
Aspetto | gas incolore dall'odore dolciastro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-894-4 |
PubChem | 6392 |
SMILES | C(F)(F)(F)Cl |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 1,524 g/mL |
Indice di rifrazione | 1,271 (calcolato) |
Solubilità in acqua | 0,009 % a 25 °C |
Temperatura di fusione | −181 °C (91.2 K) |
Temperatura di ebollizione | −81,4 °C (191.7 K) |
Tensione di vapore (Pa) a 21 °C K | 3,263 MPa |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 280 - 420 [1] |
Consigli P | 410+403 |
Il clorotrifluorometano, noto anche con le sigle Freon-13, R-13 e CFC-13, è un alometano tetrasostituito appartenente al gruppo dei clorofluorocarburi di formula CClF3, dove il carbonio ha il suo massimo stato di ossidazione (+4).
È un composto molto stabile: ΔHƒ° = -(710 ± 30) kJ/mol.[2] In condizioni normali è un gas incolore (Teb = -81,5 °C, Tcr = 28,7 °C),[3] non infiammabile e non corrosivo, dal tenue odore etereo dolciastro; è pochissimo solubile in acqua (60,1 mg/L a 25 °C),[4] ma è solubile nei comuni solventi organici come alcool e etere.[5] Veniva utilizzato come fluido refrigerante prima che il suo impiego fosse bandito col protocollo di Montréal, in quanto dannoso per l'integrità dell'ozonosfera avendo un valore di ODP pari a 1. Il CClF3 ha inoltre un elevato indice GWP pari a 14000 (il GWP dell'anidride carbonica vale 1).
Da non confondere con il triclorofluorometano, CCl3F, un altro clorofluorocarburo con struttura molecolare molto simile (ruoli di F e Cl scambiati), che però bolle a 23,6 °C.