Difluorometano | |
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Nome IUPAC | |
Difluorometano | |
Nomi alternativi | |
Fluoruro di metilene, Freon 32 R-32 | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | CH2F2 |
Massa molecolare (u) | 52,02 g/mol |
Aspetto | gas incolore |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-839-4 |
PubChem | 6345 |
SMILES | C(F)F |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 0,959 g/cm³ |
Solubilità in acqua | 3,65 g/l a 25 °C |
Temperatura di fusione | −136 °C, 137 K, −213 °F |
Temperatura di ebollizione | −52 °C, 221 K, −62 °F |
Tensione di vapore (Pa) a 25 °C K | 1,69 MPa |
Indicazioni di sicurezza | |
Temperatura di autoignizione | 648 °C |
Simboli di rischio chimico | |
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Frasi H | 220 - 221 - 280 |
Consigli P | 210 - 377 - 381 - 403 - 410+403 |
Il difluorometano o fluoruro di metilene nella letteratura meno recente,[1][2] e noto anche con le sigle freon-32 e R-32 come fluido refrigerante, è un alometano disostituito avente formula CH2F2. Appartiene anche al gruppo degli idrofluorocarburi, insieme al fluoruro di metile (CH3F) e al fluoroformio (CHF3), ma che si differenzia da questi per avere il carbonio nello stato di ossidazione 0.
Il difluorometano è un composto molto stabile, ΔHƒ° = -450,66 kJ/mol.[3] A temperatura ambiente è un gas (Teb ≈ -52 °C) più denso dell'aria, inodore, parzialmente solubile in acqua (3,65 g/L a 25 °C),[4] estremamente infiammabile in aria con la quale forma miscele esplosive a partire da concentrazioni del 12,7% in volume.[4]
Non contenendo atomi di cloro o alogeni seguenti, il difluorometano non è ritenuto dannoso per la fascia di ozono nella stratosfera ed ha pertanto un valore di ODP pari a zero; è tuttavia una sostanza potenzialmente dannosa se liberata nell'ambiente a causa dell'elevato indice GWP, pari a 675 unità. Il difluorometano, in conformità al Regolamento Europeo Nr. 517/2014[5], viene usato come fluido refrigerante nei moderni sistemi di climatizzazione domestici, in cui ha inizialmente affiancato il più vecchio fluido R-410A (che a sua volta aveva sostituito il freon R-22, messo al bando dal 2002 per la carica di nuovi impianti e dal 2015 anche per la ricarica di impianti già esistenti), che sostituirà totalmente dal 2025, anno in cui le leggi europee vieteranno l'utilizzo di refrigeranti con GWP superiore a 750 unità nei condizionatori con carica di refrigerante inferiore ai 3 kg[6].