Nitrammide

Nitrammide
Nome IUPAC
nitrammide
Nomi alternativi
nitroammide
(nitrammina)
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareH2N–NO2
Massa molecolare (u)62,03 u
Aspettocristalli incolori
tende lentamente a decomporsi
Numero CAS7782-94-7
PubChem24534
SMILES
N[N+](=O)[O-]
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,783
Indice di rifrazione1,429 (stima)
Costante di dissociazione acida (pKa) a 25 °C K6,55
Solubilità in acquamolto solubile
Coefficiente di ripartizione 1-ottanolo/acqua-0,51 (stima)
Temperatura di fusione72-75 °C (345-348 K)
Temperatura di ebollizionesi decompone
Indicazioni di sicurezza

La nitrammide è un composto chimico inorganico che, come indica il nome, è l'ammide dell'acido nitrico (HO–NO2), cioè una molecola in cui un gruppo amminico (-NH2) rimpiazza un ossidrile (-OH) dell'acido nitrico;[1] la sua formula molecolare è quindi H2N–NO2. Questa è la molecola capostipite dalla quale derivano le nitrammidi[2] per sostituzione di uno o entrambi gli atomi di idrogeno con alchili o arili (RHN–NO2 o R2N–NO2). Queste però, diversamente dal nome raccomandato dalla IUPAC,[1] vengono comunemente chiamate nitrammine, in quanto si considerano derivate dalle ammine per sostituzione di un H con il gruppo nitro -NO2, sebbene il loro comportamento chimico sia quello di ammidi.

Alcuni suoi derivati, come alcune nitrammine, sono noti per essere esplosivi anche potenti e come tali largamente utilizzati, ma la nitrammide stessa parecchio meno.[3]

La nitrammide è un isomero strutturale dell'acido iponitroso HO–N=N–OH (esistente nelle forme E e Z).[4]

  1. ^ a b The International Union of Pure and Applied Chemistry (IUPAC), IUPAC - amides (A00266), su goldbook.iupac.org. URL consultato l'11 novembre 2023.
  2. ^ (EN) Angelika Häußler, Thomas M. Klapötke e Holger Piotrowski, Experimental and Theoretical Study on the Structure of Nitramide H 2 NNO 2 (PDF), in Zeitschrift für Naturforschung B, vol. 57, n. 2, 1º febbraio 2002, pp. 151–156, DOI:10.1515/znb-2002-0204. URL consultato l'11 novembre 2023.
  3. ^ (EN) Junqing Yang, Guixiang Wang e Xuedong Gong, High-Energy Nitramine Explosives: A Design Strategy from Linear to Cyclic to Caged Molecules, in ACS Omega, vol. 3, n. 8, 31 agosto 2018, pp. 9739–9745, DOI:10.1021/acsomega.8b00614. URL consultato il 19 novembre 2023.
  4. ^ Nils Wiberg, Egon Wiberg e Arnold Frederik Holleman, Anorganische Chemie, 103. Auflage, De Gruyter, 2017, p. 838, ISBN 978-3-11-026932-1.

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