Pentaprisma

Pentaprisma a tetto

Il pentaprisma (o prisma di Goulier[1][2]) o anche pentaprisma a tetto (o prisma di Corsi[2]), è un prisma ottico acromatico a cinque facce, caratterizzato da un angolo di deviazione di 90°, che in base al tipo, trova largo impiego come sistema di raddrizzamento delle immagini nelle fotocamere a specchio (le reflex), e anche in diversi strumenti ottici e topografici.[1]

È costituito da due facce disposte a 45° tra loro, rese totalmente riflettenti mediante l'applicazione superficiale di strati metallici (poiché l'angolo d'incidenza sarebbe inferiore all'angolo critico), e da due facce ortogonali tra loro, che rispettivamente fungono da superficie di ingresso e di uscita della luce dal prisma. In ogni caso, non capovolge l'immagine, l’angolo di deviazione è indipendente da rotazioni rispetto all'asse ottico, ed è quindi insensibile alle variazioni di inclinazione nel montaggio.[1][3]

Nel pentaprisma a tetto, come ideato da Telemaco Corsi per la sua Rectaflex[2], uno dei piani riflettenti viene sdoppato in una figura a tetto, che non è necessario rendere riflettente, poiché può sfruttare la naturale proprietà di riflessione totale del vetro, e la sua applicazione è proprio quella di raddrizzare l'immagine che arriva dall'obiettivo speculata destra-sinistra.[3][4]

  1. ^ a b c Pentaprisma - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 19 giugno 2024.
  2. ^ a b c Rectaflex: un mito italiano – prima parte, su NOC SENSEI, 4 aprile 2019. URL consultato il 19 giugno 2024.
  3. ^ a b Pentaprisma - Significato ed etimologia - Vocabolario, su Treccani. URL consultato il 19 giugno 2024.
  4. ^ Prisma - Enciclopedia, su Treccani. URL consultato il 19 giugno 2024.

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