Poher

Poher
Dati amministrativi
Nome ufficialePoc'hêr
Lingue ufficialigallese antico
CapitaleVorgium
Politica
Forma di Statocontea
Nascita?
Fine?
Territorio e popolazione
Territorio originaleBretagna centroccidentale
Antichi resti dell'acquedotto gallo-romano di Vorgium, attuale Carhaix, nel territorio di Poher

Poher (in lingua gallese Poc'hêr) è un antico territorio conosciuto nell'Alto Medioevo nella Bretagna centroccidentale. La sua capitale era la città Gallo-Romana Vorgium capitale degli Osismi, che divenne Carhaix dopo la caduta dell'impero romano.

Sebbene la città abbia perso la sua funzione di capitale dopo il IV secolo, rimase comunque una roccaforte importante, punto di snodo strategico tra le culture.

I confini di questo territorio sono stati molto fluidi nel corso della storia, tendendo a restringersi nel tempo. Lo storico Hubert Guillotel li fa coincidere con la diocesi di Cornouaille[1]. Secondo Dom Gallois, religioso benedettino del XVII secolo, comprendeva l'area tra le Montagnes Noires e i Monts d'Arrée[2]. Lo storico André Chédeville li considera aventi fine sulla Manica, sostenendo che all'inizio fosse un pagus più stretto e più esteso a nord ma che nell'età Carolingia sia stato ristretto e diviso in due parti (Quimper e Treguier)[1].

In un pouillé (registro ecclesiastico) del XIV secolo, Poher rimane uno dei due arcidiaconati della diocesi di Cornouaille (l'altro si chiamava proprio Cornouaille). Secondo alcuni (ad esempio Joëlle Quaghebeur) il Poher rappresentava la maggior parte della diocesi, arrivando ad affermare che si trattasse del nome Carolingio che indicava la Cornouaille.[3]

Secondo Dom Gallois, a metà del IX secolo la contea di Poher è stata smembrata dal suo conte e si è riunita, insieme a quella di Bretagna, nel X secolo, sotto Alano II. L'ultimo conte, Hoel, sposó Havoise, figlia di Alano III, nel 1066[2].

  1. ^ a b André Chédeville e Hubert Guillotel, La Bretagne des saints et des rois (Ve-Xe siècles), Ouest-France Université, 1984, ISBN 2858826137.
  2. ^ a b Dom Gallois, p. 19.
  3. ^ Joëlle Quaghebeur, La Cornouaille du IXe au XIIe siècle, Société archéologique du Finistère, 2001, ISBN 2906790052.

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