Il Wardrobe, assieme alla Camera erano luoghi da cui derivavano incarichi alla corte inglese di origine medievale. Originariamente il termine si rifaceva al luogo dove appunto venivano conservati i vestiti del re (letteralmente significa "guardaroba"), le sue armature ed i suoi gioielli. Successivamente il termine assunse un'accezione differente e già sotto il regno di Enrico III d'Inghilterra il Wardrobe divenne una derivazione della Curia Regis e chi ne era a capo era di fatti responsabile della corte regia. Il Wardrobe riceveva regolarmente fondi dallo Scacchiere; la presenza di questo denaro sempre a disposizione del sovrano consentiva inoltre al sovrano di compiere pagamenti segreti e rapidi per trame diplomatiche e operazioni militari, al punto che in particolare tra XIII e XIV secolo finì per eclissare il lavoro dello Scacchiere.[1]
Dal Trecento circa, venne creato il Great Wardrobe, responsabile solo delle spese relative ad abiti, tessuti, pellicce e spezie, diviso quindi dal Wardrobe che rimase responsabile delle spese personali e militari del re. Ogni palazzo reale, inoltre, disponeva di un proprio Privy Wardrobe che riforniva di abiti e oggetti il sovrano quando vi si trovava a risiedere. Il Privy Wardrobe della Torre di Londra si specializzò in armature e armamenti sino a svilupparsi come un vero e proprio dipartimento di stato autonomo.
Dal XV secolo, il Wardrobe aveva ormai perso gran parte della propria influenza e finì per non essere più un'entità separata. Nel contempo la carica di "direttore" del wardrobe continuò ad essere conferita come incarico meramente onorifico a personalità dell'alta aristocrazia.[2]