1. SS-Panzer-Division "Leibstandarte SS Adolf Hitler" SS-Panzergrenadier-Division "Leibstandarte-SS Adolf Hitler" SS-Division (mot.) "Leibstandarte SS-Adolf Hitler" | |
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Simbolo della divisione | |
Descrizione generale | |
Attiva | 15 luglio 1942[1] - 23 novembre 1942 24 novembre 1942[2] - 21 ottobre 1943 22 ottobre 1943[3] - 8 maggio 1945 |
Nazione | Germania |
Servizio | Waffen-SS |
Tipo | Divisione corazzata |
Carri utilizzati | Panzer III Panzer IV Panther Tiger I Tiger II |
Motto | Meine Ehre heißt Treue ("Il Mio Onore si chiama Fedeltà") |
Battaglie/guerre | Anschluss Occupazione tedesca della Cecoslovacchia Seconda guerra mondiale:
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Parte di | |
ago. 1942: SS-Panzerkorps nov. 1942: Heeresgruppe D nov. 1943: 4. Panzerarmee dic. 1943: XXXVIII. Panzerkorps feb. 1944: 1. Panzerarmee giu. 1944: 15. Armee nov. 1944: LXVI. Armeekorps dic. 1944: I. SS-Panzerkorps gen. 1945: XXXIX. Panzerkorps feb. 1945: Panzerkorps Feldherrnhalle 1945: I. SS-Panzerkorps | |
Reparti dipendenti | |
SS-Panzergrenadier-Regiment 1 "LSSAH" SS-Panzergrenadier-Regiment 2 "LSSAH" SS-Panzer-Regiment 1 SS-Panzer-Artillerie-Regiment 1 SS-Panzer-Aufklärungs-Abteilung 1 SS-Panzerjäger-Abteilung 1 SS-Flak-Abteilung 1 SS-Panzer-Pionier-Bataillon 1 SS-Sturmgeschütz-Abteilung 1 SS-Panzer-Nachrichten-Abteilung 1 SS Versorgungs-Einheiten 1 | |
Comandanti | |
Degni di nota | Josef "Sepp" Dietrich Otto Kumm Theodor Wisch Wilhelm Mohnke |
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La 1. SS-Panzer-Division "Leibstandarte SS Adolf Hitler"[4] (1ª Divisione Panzer SS "Leibstandarte SS Adolf Hitler") fu la più importante divisione delle Waffen-SS nel corso della seconda guerra mondiale, impegnata fin dal 1939 in tutti i fronti nei quali fu dispiegata. Fu creata ufficialmente il 9 novembre 1933 e ebbe un ruolo chiave nell'ascesa al potere del Führer. L'unità assunse diversi ruoli che furono modificati negli anni fino a quando nel 1943 divenne infine una Panzer-Division.
Si distinse per gli innumerevoli crimini di guerra di cui si macchiarono i componenti della divisione, che perpetrarono numerose atrocità già in Polonia e successivamente in Russia come l'uccisione di prigionieri di guerra ed ebrei. La radicalizzazione e la violenza dei suoi membri, soprattutto nella lotta antipartigiana, venne poi "esportata" dai membri di questa unità sul fronte italiano e su quello occidentale, con gli eccidi di Boves e Malmédy.