Aberrazione (ottica)

di Zernike

In fisica, le aberrazioni ottiche (dal lat. aberratio -onis[1] – il deviare da una norma, un principio o una legge fisica ≈ anomalia, anormalità, deviazione, irregolarità) sono un insieme di fenomeni prodotti da un sistema ottico (reale e imperfetto), le cui immagini formate risultano geometricamente e cromaticamente dissimili dagli oggetti reali ripresi.[2] Ad esempio, la variazione della nitidezza, della luminosità o del aspetto al variare del colore della luce, ecc. Le aberrazioni si possono distinguere tra monocromatiche e policromatiche, dipendenti dalla lunghezza d'onda della luce (vedi, indice di rifrazione), ed anche tra assiali ed extra-assiali.[3][4]

La causa sostanziale delle aberrazioni risiede nella realizzazione dei sistemi ottici, essendo soggetti a numerose imperfezioni che ne complicano il corretto funzionamento, inteso come ideale. In particolare, vengono considerate aberrazioni, le differenze di una immagine rispetto a quella prevista in approssimazione parassiale (simil-ideale).[4]

  1. ^ Aberratio, su it.wiktionary.org, Wikizionario.
  2. ^ Aberrazióne - Significato ed etimologia - Vocabolario, su Treccani. URL consultato il 21 luglio 2024.
  3. ^ (EN) Eugene Hecht, Aberrations, in Optics, 2ª ed., Addison-Wesley, 1987, ISBN 978-0-8053-8566-3.
  4. ^ a b Le aberrazioni ottiche, su www.aristidetorrelli.it. URL consultato il 21 luglio 2024.

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