La aberrazione cromatica o AC (dal lat. chromatĭcus, gr. χρωματικός, der. di χρῶμα, croma «colore»[1]) è una delle varie aberrazioni ottiche, che riguarda il colore. È una caratteristica della luce che emerge durante la rifrazione in una lente (non avviene durante la riflessione sugli specchi), formando un effetto di «sbavatura» dei colori (detta iridazione)[2], dovuto alla dispersione delle diverse frequenze radianti, nei mezzi rifrangenti del sistema ottico.[3]
Nello specifico, questa aberrazione deve essere suddivisa in due principali tipologie, dette: AC assiale o longitudinale, e AC extra-assiale o trasversale, ognuna derivata da una causa caratteristica diversa e risolta con una relativa soluzione diversa. In realtà, però, non è mai possibile ottenere una completa risoluzione del difetto (acromatismo)[4], ma soltanto un miglioramento riduttivo, con vari livelli nominali. Per un raggio di luce monocromatico, non ha senso parlare di aberrazione cromatica.