In fisica un acceleratore di particelle è una macchina che ha lo scopo di produrre fasci di particelle subatomiche cariche o di ioni, tra cui elettroni, positroni, protoni e antiprotoni, e farli collidere tra loro a elevatissima velocità.
I metodi per accelerare le particelle sono basati sull'uso congiunto di campi elettrici e magnetici, di cui i primi forniscono energia alle particelle cariche accelerandole, mentre i secondi servono eventualmente a curvarne la traiettoria sfruttando la forza di Lorentz (ad es. negli acceleratori circolari: ciclotrone e sincrotrone) o a correggere dispersioni spaziali e di impulso dei fasci accelerati.
Tali macchine vengono usate principalmente per[1] scopi industriali (60%) (impiantazione di ioni, sterilizzazione), medici (35%) (per la produzione di isotopi radioattivi o la terapia adronica), studio della struttura dei materiali (ad esempio sfruttando la radiazione di sincrotrone) o per scopi di ricerca (5%) in fisica delle particelle (un fascio di particelle di elevata energia permette di sondare oggetti di dimensioni molto piccole).[2]