Accusa del sangue

Nel 1475 la comunità ebraica di Trento fu perseguitata con l'accusa di aver ucciso Simonino in un omicidio rituale (rappresentato nel bassorilievo), un esempio di accusa del sangue.

L'accusa del sangue è un archetipo antisemita secondo il quale gli ebrei berrebbero sangue umano, in particolar modo di bambini, durante la Pesach per scopi magici o rituali; questa falsa accusa ebbe origine nel 1144 in Inghilterra e poi si diffuse durante il Medioevo ed in età moderna, causando processi e uccisione di ebrei; in epoca contemporanea venne ripresa nella Germania nazista, in Polonia e nel mondo arabo-islamico e, successivamente, nelle ideologie complottiste.[1][2][3] La diffusione della credenza contribuì, nel corso del XIX secolo, alla creazione e alla diffusione dello stereotipo calunnioso della pratica del sacrificio umano come caratteristica dell'ebraismo, cosa questa che divenne una componente organica della propaganda antisemita.[4]

  1. ^ Pregiudizi Antisemiti: Accusa del sangue, su governo.it, 20 gennaio 2022. URL consultato il 1º marzo 2022.
  2. ^ Per una storia dell'antisemitismo cattolico in Italia in "Cristiani d'Italia", su treccani.it. URL consultato il 1º marzo 2022.
  3. ^ Sofia Lincos, La persistente accusa del sangue, su Query Online, 27 gennaio 2019. URL consultato il 1º marzo 2022.
  4. ^ omicidio rituale in "Dizionario di Storia", su treccani.it. URL consultato il 1º marzo 2022.

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