Acido azotidrico | |
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Nome IUPAC | |
triazoturo di idrogeno[1] | |
Nomi alternativi | |
azoturo di idrogeno | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | HN3 |
Massa molecolare (u) | 43,03[2] |
Aspetto | liquido incolore |
Numero CAS | Immagine_3D |
Numero EINECS | 231-965-8 |
PubChem | 24530 |
SMILES | N=[N+]=[N-] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida a 298 K | 6,78 x 10−4 |
Temperatura di fusione | −80 °C (193.15 K) |
Temperatura di ebollizione | 37 °C (310.15 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
Frasi H | 200 - 319 - 335 - 370 |
Consigli P | 201 - 202 - 260 - 261 - 264 - 270 - 271 - 280 - 281 - 304+340 - 305+351+338 - 307+311 - 312 - 321 |
L'acido azotidrico, nome IUPAC triazoturo di idrogeno,[3][4] è un acido debole tossico, liquido a temperatura ambiente e fortemente volatile. Il nome sistematico dei suoi sali è triazoturi[5] (impropriamente "azidi", che è il nome inglese), dei quali i più conosciuti sono lo azoturo di piombo e di mercurio, noti per l'uso come esplosivi d'innesco. Per la maggior parte i suoi sali sono estremamente tossici. Lo stesso acido azotidrico è un composto che non trova molte applicazioni pratiche, data la sua pericolosità, infatti è altamente esplosivo e tossico, caratteristica che ne preclude la possibilità di trasporto.