Acido palmitico | |
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Nome IUPAC | |
acido esadecanoico | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C16H32O2 |
Massa molecolare (u) | 256,43 |
Aspetto | solido bianco |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-312-9 |
PubChem | 985 e 135369651 |
DrugBank | DBDB03796 |
SMILES | CCCCCCCCCCCCCCCC(=O)O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Solubilità in acqua | insolubile |
Temperatura di fusione | 63 °C (336 K) |
Temperatura di ebollizione | 271 °C (544 K) |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | ---[1] |
L'acido palmitico (acido esadecanoico secondo la nomenclatura IUPAC, talvolta indicato con il termine ambiguo palmitina[2]) è uno degli acidi grassi saturi più comuni negli animali e nelle piante. È un solido bianco che fonde a 63,1 °C e la sua formula chimica è CH3(CH2)14COOH. Il nome deriva dal fatto che si trova nell'olio di palma, specificatamente in maniera inferiore all'estratto del frutto il quale contiene prevalentemente grassi monoinsaturi, bensì nel nocciolo della pianta, ma è contenuto anche nel burro, nel formaggio, nel latte e nella carne.
L'acido palmitico è il primo acido grasso prodotto durante la sintesi degli acidi grassi e da esso possono essere prodotti acidi grassi a catena più lunga.
Alcuni derivati dell'acido palmitico sono stati usati durante la seconda guerra mondiale per produrre napalm.
La riduzione dell'acido palmitico genera alcool cetilico (o palmitolo o 1-esadecanolo).
Secondo uno studio del 2009, determinerebbe nell'ipotalamo una resistenza alla produzione di insulina e leptina, responsabili del senso di sazietà[3].
Secondo un altro studio del 2015, l'acido palmitico determinerebbe un'aumentata espressione di p53 e conseguentemente un incremento dell'espressione della proteina p665hc nelle cellule beta pancreatiche, associata ad una maggiore generazione di radicali dell'ossigeno e un accrescimento dell'apoptosi delle cellule beta.[4].
Il palmitato di miricile è il principale componente della cera d'api.