Acido solforoso

Acido solforoso
Formula di struttura
Formula di struttura
Nome IUPAC
acido triossosolforico(IV), triossosolfuro di diidrogeno
Nomi alternativi
solfito di idrogeno, acido solforoso
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareH2SO3
Massa molecolare (u)82,07
Aspettosoluzione acquosa incolore
Numero CAS7782-99-2
Numero EINECS231-973-1
PubChem1100
SMILES
OS(=O)O
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,03 (20 °C)
Costante di dissociazione acida a 298 KKa1 = 1,70×10−2

Ka2 = 6,20×10−8

Proprietà tossicologiche
DL50 (mg/kg)0.5mg/kg (Umano orale)[1]
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
corrosivo irritante
pericolo
Frasi H332 - 314
Consigli P260 - 301+330+331 - 303+361+353 - 305+51+338 - 405 - 501 [2][3]

L'acido solforoso è un ossiacido dello zolfo tetravalente, la cui formula molecolare è H2SO3. Si forma dall'idratazione dell'anidride solforosa secondo una reazione di equilibrio che però è nettamente spostato verso i reagenti:

K < 10–9 [4]

e in questa riluttanza all'idratazione SO2 somiglia all'anidride carbonica a dare, in acqua, l'acido carbonico. Inoltre, come il carbonico, l'acido solforoso non può essere ottenuto concentrando la sua soluzione acquosa. È stato però rivelato in fase gassosa, con particolari tecniche spettrometriche di massa, dove si riscontra che è stabile.[5] Nell'aria è una specie intermedia nella generazione di piogge acide causata dalle emissioni di SO2.[6][7]

A temperatura ambiente la sua soluzione acquosa è incolore, con un odore pungente caratteristico.

L'acido solforoso è un acido debole biprotico: a 18 °C pKa1 = 1,81 e pKa2 = 6,99.[4] Può quindi formare due serie di sali, gli idrogenosolfiti (bisolfiti, nella vecchia nomenclatura), con l'anione HSO3, e i solfiti, con il dianione SO32–. Visto il valore della seconda costante di dissociazione, i solfiti alcalini come Na2SO3 in acqua sono abbastanza idrolizzati, dando soluzioni alquanto basiche, mentre le soluzioni di bisolfiti sono lievemente acide.

Dell'acido solforoso esistono, oltre ai sali, i suoi esteri, aventi formula generale R2SO3 [cioè, O=S(OR)2], con R che indica un alchile o un arile e i due gruppi possono anche essere diversi tra loro.

Per la presenza di un doppietto libero sull'atomo di zolfo S(IV), le soluzioni dell'acido e dei suoi sali si comportano da buoni agenti riducenti, i quali vengono facilmente ossidati ad acido solforico (H2SO4) o solfati (SO42–), ossia derivati di zolfo esavalente.[8] I solfiti e i bisolfiti eliminano facilmente residui di ione ipoclorito derivante dalla disinfezione delle acque per uso potabile (clorazione); sono impiegati come conservanti alimentari e a volte anche come disinfettanti. L'acido solforoso è un composto nocivo e corrosivo.

Nell'Ottocento alcuni scienziati (Louis Pasteur e Antonio Carpenè) hanno studiato gli effetti dei composti solforosi sui fermenti di liquidi alcoolici come vino e birra per migliorarne la conservazione.

  1. ^ ChemIDPlus Advanced: Sulfurous acid.
  2. ^ scheda dell'acido solforoso su IFA-GESTIS (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2019).
  3. ^ Smaltire in accordo alle leggi vigenti.
  4. ^ a b (DE) A. F. Holleman, E. Wiberg e N. Wiberg, XIII. Die Gruppe der Chalkogene, in Anorganische Chemie, 103ª ed., DE GRUYTER, 2017, p. 649, ISBN 978-3-11-026932-1.
  5. ^ D. Sülzle, M. Verhoeven, J. K. Terlouw e H. Schwarz, Generation and Characterization of Sulfurous Acid (H2SO3) and of Its Radical Cation as Stable Species in the Gas Phase, in Angew. Chem. Int. Ed. Engl., vol. 27, 1988, pp. 1533–4, DOI:10.1002/anie.198815331.
  6. ^ McQuarrie, General Chemistry, 2ª ed., Freeman, 1987, p.  243., ISBN 0-7167-1806-5.
  7. ^ N. N. Greenwood e A. Earnshaw, Chemistry of the Elements, 2ª ed., Butterworth-Heinemann, 1997, pp. 698-699, ISBN 0-7506-3365-4.
  8. ^ (DE) A. F. Holleman, E. Wiberg e N. Wiberg, XIII. Die Gruppe der Chalkogene, in Anorganische Chemie, 103ª ed., DE GRUYTER, 2017, p. 651, ISBN 978-3-11-026932-1.

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