Adelaide di Borgogna (imperatrice)

Adelaide di Borgogna
Statua dell'imperatrice Adelaide nella chiesa di Santo Stefano a Seltz
Imperatrice consorte dei Romani
Stemma
Stemma
In carica2 febbraio 962 –
7 maggio 973
Incoronazione2 febbraio 962
Predecessoretitolo vacante
Anna di Provenza (nel 924)
SuccessoreTeofano
Regina consorte dei Franchi orientali
In caricaottobre 951 –
7 maggio 973
PredecessoreEdith del Wessex
SuccessoreTeofano
Regina consorte d'Italia
In carica
PredecessoreBerta di Svevia
SuccessoreTeofano
Nascitaca. 931[1] oppure 928/33[2]
MorteSeltz, 16 dicembre 999
Luogo di sepolturaAbbazia di Seltz
DinastiaVecchi Welfen (ramo borgognone)
PadreRodolfo II di Borgogna
MadreBerta di Svevia
ConiugiLotario II d'Italia
Ottone I di Sassonia
Figlidi primo letto:
Emma
di secondo letto:
Enrico
Bruno
Matilda
Ottone
ReligioneCristianesimo
Sant'Adelaide
Sant'Adelaide imperatrice, vetrata della chiesa di Saint-Denis a Toury (1892)
 

Imperatrice

 
Nascita931 circa oppure 928/33
MorteSeltz, 16 dicembre 999
Venerata daChiesa cattolica
Canonizzazione1097 da papa Urbano II
Ricorrenza16 dicembre

Adelaide (Borgogna, 931 circa[1] oppure 928/33[2]Seltz, 16 dicembre 999) è stata regina consorte d'Italia per due volte (prima dal 947 al 950, come moglie di Lotario II d'Italia, poi dal 962 al 973, come moglie di Ottone I), regina consorte dei Franchi orientali, dal 951 al 973, come moglie di Ottone I ed imperatrice consorte, dal 951 al 973, sempre come moglie di Ottone I, la prima ad essere incoronata come tale[3]; fu anche reggente dell'Impero, del regno dei Franchi Orientali e del regno d'Italia, dal 991 al 995, in quanto tutrice del nipote, Ottone III, ed è venerata come santa dalla Chiesa cattolica.

  1. ^ a b (LA) #ES Genealogy: Casato dei Guelfi - Adelaide.
  2. ^ a b (LA) #ES Foundation for Medieval Genealogy : Re di Borgogna - ADELAIS of Burgundy.
  3. ^ Tietmaro di Merseburgo, Chronicon. L'anno mille e l'impero degli Ottoni, a cura di Piero Bugiani, collana Bifröst, traduzione di Piero Bugiani, Viterbo, Vocifuoriscena, 2020, p. 143, nota 63, ISBN 978-88-99959-29-6.

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