Agguato di via Fani

Agguato di via Fani
attentato
Via Fani a Roma pochi minuti dopo l'agguato delle Brigate Rosse
TipoSparatoria, presa d'ostaggi
Data16 marzo 1978
9:02 – 9:05 (UTC+1)
LuogoVia Mario Fani
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lazio
ComuneRoma
Coordinate41°56′16.47″N 12°26′29″E
ArmiBeretta M12
FNAB-43
TZ-45
ObiettivoSequestro di Aldo Moro
ResponsabiliBrigate Rosse
MotivazioneTerrorismo
Conseguenze
Morti5
(2 carabinieri: Oreste Leonardi e Domenico Ricci; 3 agenti della Polizia: Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino)
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Roma
Luogo dell'evento
Luogo dell'evento

L'agguato di via Fani (o strage di via Fani) fu un attacco terroristico compiuto da militanti delle Brigate Rosse il mattino del 16 marzo 1978 in via Mario Fani a Roma per sequestrare Aldo Moro, importante esponente politico della Democrazia Cristiana, uccidendo tutti i componenti della sua scorta. Il sequestro durò 55 giorni e si concluse con il ritrovamento del cadavere di Moro nel bagagliaio di una Renault 4 rossa in via Michelangelo Caetani.

Le modalità precise dell'agguato (denominato in codice all'interno delle Brigate Rosse operazione «Fritz»),[1] i dettagli operativi, le circostanze precedenti e successive all'attacco, le responsabilità, i componenti del gruppo di fuoco terroristico, l'eventuale presenza di altre componenti estranee alle Brigate Rosse o di connivenze e aiuti esterni, sono tutti aspetti della vicenda aspramente dibattuti in sede processuale, parlamentare e pubblicistica.

  1. ^ Galli 2004, p. 106.

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