Agostino d'Ippona

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Sant'Agostino d'Ippona
Sant'Agostino in un affresco di Sandro Botticelli
 

Vescovo e dottore della Chiesa

 
NascitaTagaste, 13 novembre 354
MorteIppona, 28 agosto 430 (75 anni)
Venerato daTutte le Chiese cristiane che ammettono il culto dei santi
Ricorrenza28 agosto e 15 giugno (Chiesa ortodossa)
AttributiAbiti vescovili, colomba, cuore infiammato, libro
Patrono distampatori e teologi, vedi elenco
Agostino d'Ippona
vescovo della Chiesa cattolica
Agostino in abiti vescovili, in un dipinto di Antonello da Messina
 
Incarichi ricoperti
 
Nato13 novembre 354 a Tagaste
Ordinato presbitero391
Nominato vescovo395 da papa Siricio
Consacrato vescovo395 dal vescovo Megalio
Deceduto28 agosto 430 (75 anni) ad Ippona
 
(LA)

«Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum donec requiescat in te.»

(IT)

«Ci hai creati per Te, [Signore,] e inquieto è il nostro cuore fintantoché non trovi riposo in Te.[1]»

Aurelio Agostino d'Ippona (in latino Aurelius Augustinus Hipponensis; Tagaste, 13 novembre 354Ippona, 28 agosto 430) è stato un filosofo, vescovo, teologo monaco e mistico romano di origine berbera e lingua latina.

Conosciuto anche come sant'Agostino,[2] è Padre, dottore e santo della Chiesa cattolica, detto anche Doctor Gratiae ("Dottore della Grazia"). È forse il maggiore rappresentante della Patristica. Se le Confessioni sono la sua opera più celebre,[3] si segnalano per importanza, nella vastissima produzione agostiniana, i trattati La città di Dio[4] e il De Trinitate.

  1. ^ Le confessioni, traduzione di Dag Tessore, Newton Compton Editori, 2012. URL consultato il 5 febbraio 2017.
  2. ^ Agostino viene annoverato da Carlo Borromeo tra i santi di Milano: San Carlo Borromeo, Sant'Agostino, in I Santi di Milano, Il Club di Milano, 2012, ISBN 978-88-97618-03-4.
  3. ^ Giuseppe Lorizio, Teologia fondamentale, vol. I, p. 273, Roma, Città Nuova, 2004.
  4. ^ Poujoulat, Storia di Sant'Agostino: sua vita, sue opere, vol. III, p. 132, Losanna, S. Bonamici, 1845.

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