Albi di Tex

Voce principale: Tex (fumetto).

Elenco degli albi a fumetti del personaggio Tex, pubblicati nella collana Gigante che inizialmente riproponeva una ristampa delle storie del personaggio già pubblicate in altri formati (giornalino dell'audace) e che poi sostituirà la collana a strisce nella pubblicazione delle storie inedite.[1][2] La testata esordisce nell'ottobre 1958 ristampando integralmente gli episodi pubblicati nella collana a strisce ancora in corso di pubblicazione quando esordì la nuova testata, per poi, da pagina 69 del n° 96 (ottobre 1968), incominciare a pubblicare storie inedite.[2][3][4] Dal n° 22 la pubblicazione modificò il nome da Serie gigante a Collana Tex gigante e, dal n° 162, assunse la denominazione definitiva di Tex.[5] La serie è pubblicata dalla Sergio Bonelli Editore ma nel corso degli anni aveva assunto altre denominazioni: Edizioni Audace dal n°1 al n° 6, Araldo dal n° 7 a 160, Daim Press dal n° 161 a 332 e Sergio Bonelli Editore dal n° 333 in poi[6]. La serie assunse una periodicità mensile dal 1964 mentre prima aveva periodicità diverse.

La serie esordisce in seguito al successo della collana cosiddetta "Tex Gigante prima serie" (pubblicata dal 1954 al 1957) che riproponeva le storie del personaggio già edite nel formato a striscia, per ristamparla mantenendone le caratteristiche.[4] Il Tex Gigante prima serie nasceva a sua volta come raccolta delle copie rimaste invendute dell'albo quindicinale pubblicato dal 1952 al 1960, che pubblicava le avventure di Tex a loro volta già pubblicate negli albi a striscia e prima edizione delle storie del personaggio, a partire dalla creazione nel 1948, ma rimontandole inserendo tre strisce per pagina[7][8]. Il formato dei primi numeri di questa seconda serie è in misura leggermente maggiore di quello che diverrà lo standard successivo e gli albi sono pinzati con punto metallico; hanno poi una foliazione di 160 pagine, poi ridotta a 128. Presto il formato si stabilizza sulle misure di 16x21 cm, con 112 pagine brossurate, definendo quello che sarà noto come il formato bonellide[4][8].

Dei primi 75 numeri esistono più versioni; a causa del clima moralistico degli anni cinquanta e sessanta, e per via del successo che costringeva a ristampare i numeri, la casa editrice era costretta a far uscire ristampe-lampo in parte autocensurate; in particolare del primo numero (La Mano Rossa) si hanno almeno cinque versioni[4].

Il fumetto, ideato e scritto da Giovanni Luigi Bonelli ma accreditato come G. L. Bonelli, e creato graficamente da Aurelio Galleppini, ha visto, poi alternarsi alla sceneggiatura e al disegno altri autori. Se già dopo pochi episodi alcuni disegnatori intervengono a coadiuvare Galep nella realizzazione delle tavole, bisogna attendere diversi anni prima di vedere storie scritte da altri. Per quanto riguarda i disegnatori, fino al 1974, anno in cui esordisce Fernando Fusco, si alternano, oltre a Galep, quasi esclusivamente Guglielmo Letteri, Virgilio Muzzi, Erio Nicolò e Giovanni Ticci. Dopo gli anni ottanta lo staff cresce gradualmente fino a superare venti elementi come Claudio Villa e Fabio Civitelli, includendo anche artisti non italiani.[4] La prima storia non sceneggiata da Bonelli risale al febbraio 1976, ed è opera del figlio Sergio alias Guido Nolitta che già nel numero precedente aveva affiancato il padre; solo dopo molti anni incomincia a essere più frequente la presenza di Nolitta che di un nuovo autore, Claudio Nizzi e, a differenza di quanto accade con i disegnatori, i testi restano per lungo tempo affidati a un ristrettissimo gruppo e fino al numero 400 si avvicendano, a parte le brevi parentesi di Giorgio Bonelli, altro figlio di Gianluigi[9], e di Mauro Boselli, che poi sarà inserito stabilmente nella testata tanto da assumere nel 2012 il ruolo di curatore della stessa[10], solo i tre già citati. A parte i testi firmati da Decio Canzio e Michele Medda per alcuni albi del 1994 e del 1995, è solo dopo il 2000 che anche il gruppo di sceneggiatori comincia ad aumentare in consistenza, con l'inclusione ai testi, tra gli altri, del disegnatore Fabio Civitelli (solo in qualità di soggettista) e di Tito Faraci, cui si aggiungono Gianfranco Manfredi e Pasquale Ruju.

L'ultima storia scritta da Bonelli viene pubblicata nel n° 364 intitolato Il medaglione spagnolo, del febbraio 1991, mentre l'ultima storia disegnata da Galep è la n° 400, Tex 400 - a colori!, del febbraio 1994[4].

Nel 2021 viene interrotta la tradizione della mensilità con l'uscita di un albo con numerazione 729 bis affiancata a quella consueta.

Nella tabella non sono riportati i nomi degli autori delle copertine: sono Galep, che ha disegnato tutte le copertine fino alla numero 400, e Claudio Villa, a cui sono state affidate quelle dalla numero 401 in poi.

  1. ^ FFF - TEX GIGANTE, nuova serie, 1958-oggi, su lfb.it. URL consultato il 13 luglio 2017.
  2. ^ a b Tex Gigante, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato l'11 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2017).
  3. ^ De Falco, p. 196. [L'autore segnala che il momento iniziale da cui parte la pubblicazione degli inediti è la pag. 69 dove comincia l'episodio La Caccia]
  4. ^ a b c d e f Tex Gigante 2ª serie, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 23 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2017).
  5. ^ FFF - TEX GIGANTE, nuova serie, 1958-oggi, su lfb.it. URL consultato il 13 luglio 2017.
  6. ^ TEX Gigante 2ª serie (Collezionismo Fumetti - Collecting Comics), su collezionismofumetti.com. URL consultato il 14 luglio 2017.
  7. ^ Tex albo quindicinale, su lfb.it. URL consultato il 23 novembre 2016.
  8. ^ a b Testate di Tex, su lfb.it. URL consultato il 23 novembre 2016.
  9. ^ Bonelli Brasil Group - Giorgio Bonelli, su bonellibrasil.com. URL consultato il 30 marzo 2017.
  10. ^ Mauro Boselli. URL consultato il 30 marzo 2017.

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