Amin al-Husseini

Amin al-Husseini
Amin al-Husseini nel 1929.

Gran Mufti di Gerusalemme
Durata mandato1921 –
1937
PredecessoreKamil al-Husayni
SuccessoreHussam ad-Din Jarallah

Presidente del Supremo consiglio islamico
Durata mandato1922 –
1937

Dati generali
Prefisso onorificoḤajj
Partito politicoSupremo Comitato Arabo

Muḥammad Amīn al-Ḥusaynī (anche reso come Amin al-Husseini, in arabo محمد أمين الحسيني?; Gerusalemme, 1897Beirut, 4 luglio 1974) è stato un politico palestinese, Gran Mufti di Gerusalemme. Fu uno dei principali leader nazionalisti arabi radicali degli anni trenta, indicato anche come un precursore del fondamentalismo islamico, malgrado i suoi lavori non abbiano mai inteso coinvolgere aspetti regolati dalla teologia islamica.

Noto per il suo forte antisemitismo e avverso ad ogni forma di ebraismo in Palestina, al-Ḥusaynī[1] combatté contro l'instaurazione di uno Stato ebraico nel territorio mandatario britannico in Palestina e sostenne la creazione di uno Stato arabo in sua vece. A tal fine, al-Ḥusaynī non esitò a cercare il sostegno della Germania nazista e dell'Italia fascista, collaborando in seguito attivamente con la prima durante la seconda guerra mondiale, facilitando ad esempio il reclutamento di musulmani nelle formazioni internazionali delle Waffen-SS ed in quelle del Regio Esercito italiano. L'ascesa religiosa e politica di al-Ḥusaynī fu contrastata già a partire dall'inizio degli anni venti da quella parte della società arabo-palestinese che era favorevole all'amministrazione britannica.[2]

  1. ^ Husseini secondo la scrittura maggiormente in voga nella pubblicistica occidentale
  2. ^ Lorenzo Kamel, Hajj Amīn al-Ḥusaynī, the “creation” of a leader, "Storicamente", 9 (2013), art. 37. DOI 10.12977/stor490

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