Aminta (Tasso)

Aminta
Opera teatrale in un prologo e cinque atti
AutoreTorquato Tasso
Lingua originale
GenereFavola pastorale
Composto nel1573
Pubblicato nel1580
Prima assoluta31 luglio 1573
Personaggi
  • Amore, in abito pastorale
  • Dafne, compagna di Silvia
  • Silvia, amata da Aminta
  • Aminta, innamorato di Silvia
  • Tirsi, compagno d'Aminta
  • Satiro, innamorato di Silvia
  • Nerina, messaggera
  • Ergasto, nunzio
  • Elpino, pastore
  • Coro di pastori
 

L'Aminta è una favola pastorale composta da Torquato Tasso nel 1573 e pubblicata nel 1580 circa.

Il Tasso stesso, allora ventinovenne, dopo aver composto l'opera in soli due mesi, aveva addestrato a una recitazione insolita i comici della Compagnia dei Gelosi. Dove fra gli altri attori della commedia improvvisa, erano già famosi Vittoria Piissimi, Simon Bolognese, Giulio Pasquati e Rinaldo Petignoni[1].

La prima rappresentazione ebbe luogo il 31 luglio 1573, al Belvedere di Ferrara. L'opera fu messa in scena senza i cori e gli intermezzi e forse senza l'episodio di Mopso. Riscosse un grande successo, tanto da essere richiesta l'anno successivo anche alla corte di Urbino, assecondando il desiderio della duchessa Lucrezia d'Este, amica dell'autore[2].

L'editio princeps risale al 1580, per i tipi di un editore cremonese. L'anno successivo l'Aminta fu stampata dalla casa editrice dei Manuzio.

  1. ^ Giuseppe Lipparini, Aminta, Milano, Signorelli, 1974, Prefazione, p. 5
  2. ^ L. Tonelli, Tasso, Torino, Paravia, 1935, p. 100

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