Amnistia Togliatti

Palmiro Togliatti

La cosiddetta "amnistia Togliatti" fu un provvedimento di estinzione delle pene (decreto presidenziale 22 giugno 1946, n.4) proposto alla fine della Seconda guerra mondiale nella neonata Repubblica Italiana dal ministro di grazia e giustizia Palmiro Togliatti e approvato dal governo De Gasperi I.

Il provvedimento fu introdotto in un Paese dilaniato dal conflitto e dalla guerra civile scoppiata dopo l’armistizio di Cassibile del 3 settembre e il proclama Badoglio del successivo 8 settembre 1943. La guerra di liberazione sfociò in un periodo confuso e violento di giustizia sommaria e di forte sete di giustizia, durante il quale la giustizia ordinaria dello Stato venne ristabilita gradualmente.

Il ministro Togliatti presentò il provvedimento di clemenza come giustificato dalla necessità di un “rapido avviamento del Paese a condizioni di pace politica e sociale”. L'amnistia comprendeva i reati comuni e politici, compresi quelli di collaborazionismo con il nemico e reati annessi, ivi compreso il concorso in omicidio (pene allora punibili fino ad un massimo di cinque anni); i reati commessi al Sud dopo l'8 settembre 1943; i reati commessi al Centro e al Nord dopo l'inizio dell'occupazione militare alleata.

L’emanazione del provvedimento di amnistia e le rapide scarcerazioni di massa provocarono immediatamente vaste reazioni negative nel Paese, tra i partigiani, la popolazione comune e le forze politiche.

L'amnistia fu il provvedimento cardine di un più lungo processo di transizione politica e di giustizia, teso ad un rapido superamento (nel segno della riabilitazione e dell'assoluzione) delle violenze della guerra civile e della liberazione. Tale processo era iniziato alla fine del 1945, aveva fondamenti politici e fu ulteriormente accelerato dall'operato della Corte suprema di cassazione.

L'amnistia del 1946 e i successivi provvedimenti ad essa collegati sono stati spesso fonte di forti controversie, associate alla costituzione della memoria storica sia del fascismo sia della resistenza.


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