Analisi termica differenziale

L'analisi termica differenziale (o DTA, dall'inglese Differential thermal analysis) è, assieme alla calorimetria differenziale a scansione (o DSC), un metodo termico particolarmente indicato per studiare trasformazioni endotermiche ed esotermiche e transizioni accompagnate da variazioni di calore specifico ().

L'analisi termica differenziale misura la differenza di temperatura che si instaura tra un campione ed un riferimento inerte, al variare della temperatura nel tempo. Si ottiene quindi una curva riportando la differenza di temperatura sulle ordinate e la temperatura o il tempo sulle ascisse. In corrispondenza di una trasformazione chimico-fisica nel campione si registra un picco.

La DTA è in grado di fornire informazioni qualitative sui processi chimico-fisici che hanno luogo nel campione:

  • temperatura alla quale avvengono eventi termici;
  • natura dell'evento termico (endotermico o esotermico)[1]

Non è invece possibile ottenere informazioni quantitative sui calori scambiati nella trasformazione, poiché i sensori di temperatura sono immersi nel campione e nel riferimento (generalmente allumina), che fanno quindi parte del percorso di trasferimento del calore nel corso della misurazione.

La risposta dipende dalla conducibilità termica del campione e del riferimento, che sono tra loro differenti e variano al variare della temperatura. Si rende quindi necessario la costruzione di una curva di calibrazione, mediante uso di "sostanze standard", ovvero di cui sia noto il comportamento.

  1. ^ Le trasformazioni endotermiche sono trasformazioni che avvengono con assorbimento di calore, In particolare ( ad esempio: fusione, disidratazione, transizioni polimorfe, sublimazione, evaporazione), mentre le trasformazioni esotermiche avvengono con liberazione di calore (ad esempio: adsorbimento, cristallizzazione, ossidazione, transizioni polimorfe).

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