L'anima (dal latino anima, connesso col greco ànemos «soffio», «vento»), in molte religioni, tradizioni spirituali e filosofie, è la parte vitale e spirituale di un essere vivente, comunemente ritenuta distinta dal corpo fisico.[1] Tipicamente veniva assimilata al respiro (donde la sua etimologia).[1] Originariamente espressione dell'essenza di una personalità, intesa come sinonimo di «spirito», o «io», a partire dall'età moderna venne progressivamente identificata soltanto con la «mente» o la coscienza di un essere umano.[2]
Nell'anima è spesso implicita l'idea di una sostanziale unità e immutabilità di fondo che permane ai mutamenti del corpo e presiede alle sue funzioni.[3] Le religioni rivelate affermano che sia Dio a creare o generare le anime. In alcune culture si attribuisce l'anima a esseri viventi non umani e, talvolta, anche a oggetti (come i fiumi), una credenza nota come animismo.
I termini «anima» e «spirito» vengono spesso usati come sinonimi, sebbene il primo possa essere maggiormente legato al principio vitale di una persona,[4] mentre in una visione tripartita dell'essere umano essa svolga una funzione intermediaria tra spirito e corpo.[5]
Anche le parole «anima» e «psiche» possono essere considerate come sinonimi, sebbene «psiche» abbia connotazioni relativamente più fisiche, mentre l'anima è collegata più strettamente alla metafisica e alla religione. Nella Grecia antica si faceva a volte riferimento all'anima con il termine psyche, da collegare con psychein, che analogamente ad anemos significa «respirare», «soffiare».[6] Nell'Induismo in generale si fa riferimento all'Ātman.[7]
Una differenza di estensione concettuale esiste poi tra i termini italiani «anima» e «animo», dalla stessa origine etimologica, ma quest'ultimo viene usato con significati più limitati rispetto al primo.[8]
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