Anna Stepanovna Politkovskaja

«L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede.»

Anna Stepanovna Politkovskaja nel 2005

Anna Stepanovna Politkovskaja, nata Anna Mazepa (in russo А́нна Степа́новна Политко́вская?; New York, 30 agosto 1958Mosca, 7 ottobre 2006), è stata una giornalista russa con cittadinanza statunitense[2].

Particolarmente attiva sul fronte dei diritti umani, Politkovskaja è nota principalmente per i suoi reportage sulla seconda guerra cecena e per le sue aspre critiche contro le forze armate e i governi russi sotto la presidenza di Vladimir Putin, accusati del mancato rispetto dei diritti civili e dello stato di diritto. Il 7 ottobre 2006 è stata assassinata a Mosca mentre stava rincasando. Il suo omicidio produsse una notevole mobilitazione internazionale al fine di chiarire le circostanze della sua uccisione.[3][4][5] Nel giugno 2014 cinque uomini di etnia cecena sono stati condannati al carcere per l'omicidio sebbene non siano stati individuati i mandanti.[6]

  1. ^ Citata in Francesca Pansa, Donne che odiano gli uomini, Mondadori, 2011, p. 151, su books.google.it.. ISBN 9788852019623
  2. ^ (EN) 11th Anniversary of the Murder of Anna Politkovskaya, su ru.usembassy.gov. URL consultato l'8 ottobre 2021.
  3. ^ (EN) Martin Gilman, Russia Leads Europe In Reporter Killings, in The Moscow Times, 16 giugno 2009. URL consultato l'8 agosto 2009 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2009).
  4. ^ (EN) The State of the World's Human Rights (PDF), in Amnesty International 2009, p. 272. URL consultato il 13 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2009).
  5. ^ (EN) Anna Politkovskaya: Putin's Russia, in BBC News, 9 ottobre 2006. URL consultato il 9 ottobre 2006 (archiviato dall'url originale il 7 novembre 2006).
  6. ^ Omicidio Politkovskaja, due ergastoli e tre condanne dal Tribunale di Mosca, in il Fatto Quotidiano, 9 giugno 2014. URL consultato il 13 aprile 2022.

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