Ansprando | |
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Ritratto immaginario di re Ansprando in una stampa ottocentesca | |
Re dei Longobardi Re d'Italia | |
In carica | marzo 712 – luglio 712 |
Predecessore | Ariperto II |
Successore | Liutprando |
Nome completo | Ansprandus (in latino), Ansprand (in longobardo) |
Altri titoli | Duca di Asti |
Nascita | 657 circa |
Morte | Pavia?, luglio 712 |
Sepoltura | Basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, Pavia |
Consorte | Teodorada |
Figli | Sigiprando, Aurona, Liutprando, Imberga |
Ansprando (657 circa – Pavia?, luglio 712) è stato re dei Longobardi e re d'Italia nel 712, ma reggente e regnante di fatto da molto prima. Dal 688 al 701 era stato duca di Asti.
Definito vir sapientis et inlustris e vir per omnia egregius et cuius sapientiae rari aequandi sunt da Paolo Diacono, di Ansprando è ricordata la grande autorità e la rara intelligenza politica, ma si hanno pochi dettagli biografici.[1] Egli risolse una crisi dinastica sconfiggendo l'usurpatore Ariperto II, il quale, appoggiato dai Franchi, cercò di impadronirsi del trono di Lombardia ponendo fine alla linea principale della dinastia bavarese che aveva regnato fino a quel momento. Ansprando fu così acclamato re dal popolo in armi, come nell'antica usanza longobarda, e fondò una propria dinastia che fu l'ultima duratura e schiettamente longobarda, e che influenzò la storia dell'intera Europa.[1] Suo figlio Liutprando, infatti, re dal 712 al 744, nel 737 avrebbe adottato e così conferito dignità regale a Pipino il Breve, figlio di Carlo Martello, allora maggiordomo di palazzo della dinastia merovingia di Francia, e padre del futuro Carlo Magno, di fatto legittimandolo ad assumere il trono di Francia come fece nel 751.[2]