Antico Regno (Egitto)

Mappa dell'antico Egitto, con il Nilo fino alla quinta cataratta, le maggiori città e siti del periodo dinastico (dal 3150 a.C. al 30 a.C. circa).

Nell'antica civiltà egizia, l'Antico Regno è il periodo che va approssimativamente dal 2700 al 2200 a.C. Noto anche come l'era delle Piramidi (o l'era dei costruttori di Piramidi), siccome comprende i regni dei grandi costruttori di piramidi della Quarta dinastia, come il re Snefru, il quale perfezionò l'arte della costruzione delle piramidi, e i re Cheope, Chefren e Micerino, che costruirono le piramidi di Giza.[1] Durante l'Antico Regno un gran numero di piramidi sono state costruite come luoghi di sepoltura per i re.

L'Antico Regno costituisce, insieme ai successivi Medio Regno e Nuovo Regno, uno dei picchi più alti della civiltà nella bassa valle del Nilo.[2] Il concetto di "Antico Regno" come una delle tre "età dell'oro" fu coniato nel 1845 dallo scrittore tedesco barone Christian von Bunsen e la sua definizione avrebbe subito importanti evoluzioni nel corso del XIX e del XX secolo.[3] Non solo l'ultimo re del Periodo Protodinastico era imparentato con i primi due re dell'Antico Regno, ma la "capitale", la residenza reale, rimase a Ineb-Hedj, il nome antico egizio di Menfi. La giustificazione di base per la separazione tra i due periodi è il cambiamento rivoluzionario nell'architettura accompagnato dagli effetti sulla società egizia e sull'economia dei progetti edilizi su larga scala.[2]

Più comunemente l'Antico Regno è considerato il periodo che intercorre dalla Terza dinastia fino alla Sesta dinastia (2686–2181 a.C.). Le informazioni riguardanti le dinastie dalla Quarta alla Sesta sono scarse, e gli storici ritengono la storia dell'epoca scritta "sulla pietra" e in larga parte basata sull'architettura nel senso che è stato possibile ricostruire le vicende grazie ai monumenti e alle loro iscrizioni.[1] Alcuni egittologi includono nell'Antico Regno anche la Settima e l'Ottava dinastia come continuazione della stessa amministrazione, ora centralizzata a Menfi. Mentre l'Antico Regno conobbe un periodo di prosperità e sicurezza interna, ad esso seguì un periodo di disunità e relativo declino culturale, cui gli storici si riferiscono come Primo periodo intermedio.[4] Durante l'Antico Regno, il re d'Egitto (che si sarebbe chiamato faraone solo col Nuovo Regno) divenne un dio vivente che governava in maniera assoluta e poteva pretendere il servizio e le ricchezze dei suoi sudditi.[5]

Sotto re Djoser, primo re della Terza dinastia, la capitale d'Egitto fu spostata a Menfi, dove egli stabilì la sua corte. Durante il suo regno, venne avviata una nuova era di costruzioni a Saqqara. All'architetto del re Djoser, Imhotep, è riconosciuta la paternità dello sviluppo degli edifici in pietra e l'ideazione di una nuova forma architetturale, la piramide a gradoni.[5]

  1. ^ a b Old Kingdom of Egypt, in World History Encyclopedia. URL consultato il 4 dicembre 2017.
  2. ^ a b Malek, Jaromir. 2003. "The Old Kingdom (c. 2686–2160 BC)". In The Oxford History of Ancient Egypt, edited by Ian Shaw. Oxford and New York: Oxford University Press. ISBN 978-0192804587, p.83
  3. ^ Thomas Schneider, Periodizing Egyptian History: Manetho, Convention, and Beyond, in Klaus-Peter Adam (a cura di), Historiographie in der Antike, Walter de Gruyter, 27 agosto 2008, pp. 181–197, ISBN 978-3-11-020672-2.
  4. ^ Carl Roebuck, The World of Ancient Times, pp. 55 & 60.
  5. ^ a b Carl Roebuck, The World of Ancient Times, p. 56.

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