Antinoo

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Ritratto di Antinoo detto "di Ecouen", scoperto nel XVIII secolo nella villa Adriana a Tivoli, oggi al Museo del Louvre di Parigi

Antinoo (in greco antico Ἀντίνοος Antínoos, in latino Antinous; Claudiopoli, 27 novembre 110 o 111Egitto, 30 ottobre 130 o poco prima[1]) è stato un giovane greco originario della Bitinia, noto per la relazione sentimentale e amorosa avuta con l'imperatore romano Adriano, il quale lo divinizzò dopo la sua morte prematura avvenuta in circostanze alquanto misteriose.

Venne adorato sia nell'Oriente egizio sia nell'Occidente greco-latino, a volte come Theos, una vera e propria divinità, altre semplicemente come un eroe mortale deificato[2].

Molto poco si sa della sua vita, anche se è noto che egli era nato a Claudiopoli (l'attuale Bolu), nella provincia romana di Bitinia in Asia Minore. Fu probabilmente introdotto alla corte imperiale nel 123, poco prima di essere portato in Italia per il completamento della sua istruzione superiore. Divenne il favorito nonché amante dell'imperatore a partire dal 128[3], anno in cui fece parte del seguito personale di Adriano durante il suo giro di ispezione della provincia d'Africa; accompagnò l'imperatore anche in Grecia durante la partecipazione di Adriano agli annuali misteri eleusini svoltisi a Atene, e fu presente durante la caccia e l'uccisione del leone sacro in terra libica.

Alla fine del mese di ottobre dell'anno 130, mentre si trovava a bordo di una flottiglia che percorreva il Nilo, Antinoo morì cadendo in acqua in circostanze rimaste parzialmente oscure. Varie ipotesi sono state avanzate a proposito: annegamento accidentale, suicidio, assassinio per gelosia, intenzionale sacrificio umano.

Dopo la sua morte, Adriano divinizzò Antinoo e fondò un culto organizzato dedicato alla sua persona, che si diffuse presto a macchia d'olio in tutto l'Impero; poi, sempre per commemorare il proprio diletto, fondò la città di Antinopoli, fatta sorgere vicino al luogo dove il giovinetto aveva trovato la sua fine terrena prematura e che divenne un centro di culto per l'adorazione del "dio Antinoo" in forma di Osiride. Adriano istituì anche giochi in commemorazione del ragazzo, che si tenevano in contemporanea ad Antinopoli e ad Atene, con Antinoo divenuto simbolo dei sogni panellenici dell'imperatore.

La figura del bel giovane nella cultura occidentale venne presto associata all'omosessualità e apparve in moltissime opere letterarie e poetiche, tra cui quelle di Oscar Wilde, Fernando Pessoa e Marguerite Yourcenar.

  1. ^ Il giorno e il mese della sua nascita provengono da un'iscrizione su una tavoletta rinvenuta a Lanuvium in Lazio e datata al 136 d.C. L'anno è incerto, ma Antinoo deve essere stato poco più che diciottenne quando è annegato, la data esatta di quell'evento di per sé non è chiara: di certo un paio di giorni prima di quel 30 ottobre 130 d.C., giorno in cui Adriano espresse per la prima volta l'intenzione di fondare la città di Antinopoli, forse il 22 (durante il festival in barca sul Nilo) o più probabilmente il 24 (anniversario della morte di Osiride). Vedere a questo proposito Lambert 1984, p. 19 e altrove.
  2. ^ Renberg, Gil H.: Hadrian and the Oracles of Antinous (SHA, Hadr. 14.7); with an appendix on the so-called Antinoeion at Hadrian's Villa and Rome's Monte Pincio Obelisk, Memoirs of the American Academy in Rome, Vol. 55 (2010) [2011], 159-198; Jones, Christopher P., New Heroes in Antiquity: From Achilles to Antinoos (Cambridge, Mass. & London, 2010), 75-83; Bendlin, Andreas: Associations, Funerals, Sociality, and Roman Law: The collegium of Diana and Antinous in Lanuvium (CIL 14.2112) Reconsidered, in M. Öhler (ed.), Aposteldekret und antikes Vereinswesen: Gemeinschaft und ihre Ordnung (WUNT 280; Tübingen, 2011), 207-296.
  3. ^ Birley, 2000, pag.144

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