L'antropometria (dal greco άνθρωπος, uomo, e μέτρον, misura) è la scienza che si occupa di misurare il corpo umano nella sua totalità o nelle sue componenti, a fini statistici e a supporto dell'antropologia, ad esempio nella ricostruzione della storia delle popolazioni. Essa ha applicazioni cliniche, nell'ergonomia, nel disegno industriale e nella moda. Tramite gli studi antropometrici su uno scheletro è possibile determinarne, ad esempio, il sesso e l'età.
Storicamente, l'antropometria è stata anche usata per la differenziazione pseudoscientifica delle razze umane, spesso al fine di dimostrare la presunta superiorità di alcune classi di individui rispetto ad altre, e talvolta supportare pratiche eugenetiche.
Un'estensione dell'antropometria è la posturometria: è la disciplina che si occupa di misurare i pesi, le lunghezze, gli angoli del corpo umano o di parti di esso.
Nel 1995 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’antropometria “un metodo semplice, economico e non invasivo, per determinare le dimensioni, le proporzioni e la composizione corporea (stato nutrizionale). Quest’ultimo, ad ogni età riflette sostanzialmente lo stato generale di salute e di benessere degli individui e delle popolazioni”.[1]
L'antropometria, per la sua assenza di invasività, semplicità di esecuzione, portabilità, basso costo e disponibilità di valori di riferimento, è considerata la tecnica più utile nella valutazione dello stato nutrizionale.[senza fonte]