Architettura cistercense

L'abbazia di Sénanque
Chiostro dell'abbazia di Fontenay.
Chiesa dell'abbazia di Fontenay.

Si denomina architettura cistercense quella sviluppata dai monaci cistercensi nella costruzione delle loro abbazie a partire dal XII secolo, momento dell'espansione iniziale di questo ordine religioso. L'ordine cistercense nacque come una riforma di quello cluniacense, con il desiderio di eliminare tutto il peso che esercitavano nella vita temporale. Per questo cercano il deserto come luogo di collocazione per i loro monasteri. Ma la verità è che l'organizzazione perfetta del lavoro sarebbe terminata in ricchezza, e l'ordine sarebbe stato vittima del difetto che aveva censurato in origine.

Le costruzioni dell'architettura cistercense prescindono dagli ornamenti, in consonanza con i precetti di rigoroso ascetismo e povertà del suo ordine, conseguendo spazi concettuali, netti e originali. Il suo stile si iscrive nella fine del romanico, con elementi del gotico iniziale, quello che si è chiamato "stile di transizione".

L'ordine, seguendo la Regola benedettina, osserva l'isolamento e la clausura, per cui quest'arte si sviluppa in costruzioni interne per l'uso dei monaci: chiesa, chiostro, refettorio o sala capitolare. Questi ambienti si trovano disposti generalmente nella stessa maniera.

L'espansione dell'ordine fu diretta dal Capitolo Generale, integrato da tutti gli abati, applicando un programma prestabilito nella costruzione dei nuovi monasteri. Il risultato fu una grande uniformità nelle abbazie di tutta Europa.

La sua figura decisiva fu Bernardo di Chiaravalle. Pianificò e diresse il disegno iniziale (Chiaravalle II, a partire dal 1135), influì sul programma dell'ordine e partecipò attivamente alla costruzione di nuove abbazie. Alla sua morte nel 1153, l'ordine ne aveva fondate 343.

In Italia vi sono notevoli costruzioni cistercensi, che permangono molto ben conservate.


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