Armadio della vergogna

Palazzo Cesi-Gaddi dove nel 1994 venne trovato l'"Armadio della Vergogna".

Armadio della vergogna è un'espressione del giornalismo italiano usata per la prima volta dal cronista Franco Giustolisi in alcune inchieste per il settimanale L'Espresso.

Essa fa riferimento a un armadio,[1] rinvenuto nel 1994 in un locale di palazzo Cesi-Gaddi in via degli Acquasparta nella città di Roma, nel quale erano contenuti fascicoli d'inchiesta riguardanti il periodo della seconda guerra mondiale. Si trattava di 695 dossier e un Registro Generale riportante 2.274 notizie di reato, raccolte dalla Procura generale del Tribunale supremo militare, relative a crimini di guerra commessi sul territorio italiano durante la campagna d'Italia (1943-1945) dalle truppe nazifasciste.

  1. ^ F. Giustolisi, L'Armadio della Vergogna, l'Espresso, 9 novembre 2000

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