Arrigo Sacchi

Arrigo Sacchi
Arrigo Sacchi tecnico del Milan nel 1989
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
Altezza170 cm
Calcio
RuoloAllenatore (ex difensore)
Termine carriera1º luglio 1965 - giocatore
31 gennaio 2001 - allenatore[1]
Carriera
Giovanili
1961-1963 Fusignano
Squadre di club1
1963-1964 Fusignano
1964-1965Baracca Lugo
Carriera da allenatore
1973-1976 Fusignano
1976-1977 Alfonsine
1977-1978Bellaria
1978-1982CesenaPrimavera
1982-1983Rimini
1983-1984FiorentinaGiovanili
1984-1985Rimini
1985-1987Parma
1987-1991Milan
1991-1996Bandiera dell'Italia Italia
1996-1997Milan
1998-1999Atlético Madrid
2001Parma
Palmarès
 Mondiali di calcio
ArgentoStati Uniti 1994
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Arrigo Sacchi (Fusignano, 1º aprile 1946) è un allenatore di calcio, dirigente sportivo e opinionista italiano.

Commissario tecnico della nazionale italiana vice-campione del mondo a USA 94, è considerato uno dei migliori allenatori nella storia del calcio.[2][3] Nel 2019 il periodico francese France Football lo ha inserito al terzo posto della classifica dei 50 migliori tecnici di tutti i tempi;[4] in precedenza, nel 2007, il quotidiano inglese The Times lo aveva inserito all'undicesimo posto della propria graduatoria degli allenatori, primo tra gli italiani.[5] Nel 2011 è stato introdotto nella Hall of Fame del calcio italiano.[6] Nel 2022 è stato insignito del Premio del Presidente UEFA per i risultati sportivi straordinari, l'eccellenza professionale e le esemplari qualità umane.[7]

Soprannominato "il profeta di Fusignano",[8] inizia la propria ascesa nel calcio italiano nel 1987 quando, dopo essersi fatto notare nelle serie minori con il Parma, Silvio Berlusconi lo sceglie come allenatore del Milan. Sacchi introduce innovazioni nel modulo di gioco e nelle tecniche di allenamento, dando un'impronta che segnerà la storia della squadra rossonera e del calcio italiano[9]: sfrutta a fondo le caratteristiche del gioco a zona, già praticato nel Milan di Nils Liedholm, e pone un'assoluta attenzione alla fase difensiva, cui aggiunge il pressing sistematico a centrocampo; diviene noto per i suoi pesanti e severi allenamenti nonché per il ricorso a principi tattici mutuati dal calcio totale della nazionale olandese di Rinus Michels, che ammirava sin da ragazzo.[10][11] Il suo Milan del quadriennio 1987-1991 è ritenuto una delle compagini calcistiche migliori di ogni epoca,[12] inserita nel 2007 al quarto posto, primo tra quelle di club, nella classifica delle migliori squadre dalla rivista inglese World Soccer.[13][14]

Personaggio controverso per i suoi metodi di allenamento, le sue idee e le sue convinzioni, Sacchi ebbe, tra l'altro, numerosi screzi con l'opinione pubblica e con alcuni suoi giocatori:[15][16] proprio per questo è stato spesso accusato di ritenere prioritari gli schemi rispetto agli uomini.[17]

Da allenatore del Milan, club che ha guidato dal 1987 al 1991 prima di tornare per una breve esperienza nella stagione 1996-1997, ha vinto uno scudetto, una Supercoppa italiana, due Coppe dei campioni, due Supercoppe UEFA e due Coppe Intercontinentali, guidando la cosiddetta squadra degli Immortali.[12] Dal 1991 al 1996 ha allenato la nazionale italiana, guidandola al campionato del mondo 1994, dove raggiunse la finale, e al campionato d'Europa 1996.

Dal 2010 al 2014 ha svolto il ruolo di coordinatore tecnico delle nazionali giovanili italiane, dalla Under-21 alla Under-16.

  1. ^ Ha proseguito la carriera come direttore tecnico e come consulente per diverse squadre
  2. ^ Simona Marchetti, Una classifica per i tecnici Il migliore è Rinus Michels, su gazzetta.it, 13 settembre 2007. URL consultato il 17 gennaio 2015.
  3. ^ (EN) Greatest Managers, No. 6: Arrigo Sacchi, su espnfc.com, ESPN FC.
  4. ^ France Football, classifica migliori allenatori: Sacchi 3°, Ancelotti 8°, La Gazzetta dello Sport, 19 marzo 2019.
  5. ^ Michels allenatore più bravo di sempre, Sacchi 11esimo, quotidiano.net, 13 settembre 2007.
  6. ^ Hall of fame 2011 a Platini, Baggio, Riva, su corrieredellosport.it. URL consultato il 17 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2015).
  7. ^ Sacchi: 'Si può vincere, ma attraverso lo spettacolo'
  8. ^ Gianni Mura, Alle radici dell'Arrigo, in la Repubblica, 13 maggio 1988. URL consultato il 17 gennaio 2015.
  9. ^ Come Arrigo Sacchi ha cambiato il calcio, ultimouomo.com, 17 maggio 2016.
  10. ^ Francesca Fanelli, 1986, Berlusconi salva il Milan, su corrieredellosport.it, 20 febbraio 2011. URL consultato il 17 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2014).
  11. ^ Franco Melli, L'Italia di Sacchi come l'Olanda di Cruyff, in Corriere della Sera, 15 gennaio 1992. URL consultato il 17 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2014).
  12. ^ a b Le squadre più forti di tutti i tempi, su it.uefa.com, 5 luglio 2015. URL consultato il 17 gennaio 2015.
  13. ^ Il Milan di Sacchi quarta squadra di sempre, Corriere della Sera, 11 luglio 2007.
  14. ^ (EN) The greatest teams of all time, su telegraph.co.uk, The Telegraph, 4 luglio 2007.
  15. ^ Maurizio Crozzetti, La legge Sacchi - Vialli bocciato, in la Repubblica, 21 marzo 1995. URL consultato il 17 gennaio 2015.
  16. ^ Franco Melli, L'ultima di Sacchi: fuori Baggio e Vialli, in Corriere della Sera, 4 giugno 1992. URL consultato il 17 gennaio 2015.
  17. ^ Franco Melli, L'ultima di Sacchi: fuori Baggio e Vialli, in Corriere della Sera, 4 giugno 1992. URL consultato il 17 gennaio 2015 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2014).

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