Aspasia di Mileto

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Erma marmorea nei Musei Vaticani con l'iscrizione del nome di Aspasia sulla base. Scoperta nel 1777, questa erma marmorea è una copia romana di un originale del V secolo a.C.[4][5]

Aspasia di Mileto, comunemente nota come Aspasia (AFI: /aˈspazja/[1]; in greco antico: Ἀσπασία?, Aspasía; Mileto (Asia Minore), 470 a.C. circa[2] – 400 a.C. circa[3]), fu l’amante e compagna del politico ateniese Pericle, da cui ebbe un figlio, Pericle il Giovane, anche se non sono noti i dettagli completi del loro stato coniugale.

Ionia originaria di Mileto, prese parte alla vita pubblica di Atene nell'età classica. Secondo Plutarco la sua casa divenne un centro intellettuale al punto da attrarre i più noti scrittori e pensatori, tra i quali Socrate che, a sua volta, si ipotizza sarebbe stato influenzato dagli insegnamenti di Aspasia. Essa è menzionata negli scritti di Platone, Aristofane, Senofonte e altri.

Sebbene abbia speso la maggior parte della sua vita da adulta in Grecia, si conoscono a pieno pochi dettagli della sua vita. Qualche studioso ipotizza che Aspasia fosse una custode di bordello e un'etera. Il ruolo storico di Aspasia fornisce intuizioni essenziali per la comprensione delle donne nell'antica Grecia. Si conosce davvero poco delle donne del suo tempo. La studiosa Madeleine Henry afferma che «fare domande sulla vita di Aspasia è come fare domande su mezza umanità».[6]


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