Assedio di Adrianopoli (1912-1913)

Assedio di Adrianopoli (1912-1913)
parte della prima guerra balcanica
Schema dell'Assedio
Data3 novembre 1912 - 26 marzo 1913
LuogoEdirne
EsitoVittoria della Lega balcanica
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
106.425 bulgari (424 cannoni)
47.275 serbi (62 cannoni da campo, 34 obici)
dai 60.000 ai 75.000 (340 cannoni)
Perdite
Bandiera della Bulgaria 1.298 morti e 6.655 feriti
Bandiera della Serbia 453 morti e 1.917 feriti
Secondo fonti bulgare: 7.000 morti, 65.000 prigionieri di guerra tra cui 15 generali, 2.000 ufficiali, 600 cannoni d'artiglieria
Secondo fonti turche: 13.000 tra morti e feriti
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La battaglia o assedio di Adrianopoli venne combattuta durante la prima guerra balcanica tra metà novembre del 1912 ed il 26 marzo 1913, terminando con la presa di Edirne (allora Adrianopoli) da parte della 2ª Armata bulgara. La perdita di Edirne diede il colpo finale all'esercito dell'Impero ottomano e pose fine al conflitto, con la firma di un trattato di pace a Londra il 30 maggio 1913. Durante la seconda guerra balcanica l'Impero ottomano riuscì ad impossessarsi nuovamente della città e a difenderla.

La fine vittoriosa dell'assedio venne considerato un grande successo dal punto di vista militare, dal momento che le difese della città erano state accuratamente progettate dai più validi esperti militari in materia di difesa, ed erano quindi considerate "imprendibili". Dopo 5 mesi d'assedio e due coraggiosi assalti notturni, tuttavia, l'esercito bulgaro riuscì ad occupare il caposaldo ottomano. L'esercito vittorioso venne guidato e comandato dal generale bulgaro Nikola Ivanov, mentre il comandante delle forze bulgare nel settore orientale della fortezza fu il generale Georgi Vazov, fratello dello scrittore Ivan Vazov e del generale Vladimir Vazov.

Questo assedio annovera anche uno dei primi utilizzi militari di una bomba aeronautica: i bulgari fecero infatti uso di speciali granate a mano lanciate da più aerei con lo scopo di provocare il panico tra i soldati ottomani. Molti tra i giovani ufficiali che presero parte all'assedio sarebbero in seguito stati protagonisti nella politica, nella cultura e nell'industria della Bulgaria.


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