Assedio di Costantinopoli (717)

Secondo assedio di Costantinopoli
parte delle guerre arabo-bizantine
L'impero bizantino dopo l'assedio di Costantinopoli
Data717-718
LuogoCostantinopoli
EsitoVittoria decisiva bizantina
Schieramenti
Bizantini
(supportati da contingenti di bulgari)
Califfato degli Omayyadi
Comandanti
Effettivi
Sconosciuti120 000 uomini[1]
2 560 navi[2]
Perdite
Ignoteignote ma alte, intera flotta distrutta
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Il secondo assedio di Costantinopoli fu un'azione bellica compiuto dalle forze terrestri e navali del Califfato omayyade contro Costantinopoli tra il 717 e il 718, la capitale dell'impero romano d'Oriente. La fanteria araba, comandata da Maslama b. ʿAbd al-Malik, fu sconfitta sulle Mura di Costantinopoli e dagli attacchi dei bulgari, mentre la flotta fu sconfitta dal fuoco greco, subendo ulteriori perdite in un naufragio che coinvolse i sopravvissuti nella rotta verso casa. È stata spesso paragonata alla più famosa battaglia di Poitiers per la sua importanza storica: infatti il salvataggio di Costantinopoli bloccò per i successivi sette secoli l'espansione musulmana nel sudest del continente europeo.

  1. ^ Treadgold 1997, p. 346.
  2. ^ Treadgold 1997, pp. 346-347.

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