Assedio di Masada

Assedio di Masada
parte Prima guerra giudaica
Il pianoro-fortezza di Masada; sulla destra la rampa di accesso costruita dai Romani
Datafine del 7273
LuogoMasada, Giudea sud-orientale
EsitoVittoria romana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
1 legione (legio X Fretensis) e altri 7.000 uomini (tra cui molti schiavi)circa 967, fra soldati e non
Perdite
960 (suicidi)[2]
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L'assedio di Masada (o Massada, in ebraico Metzada) è stato l'episodio che concluse la prima guerra giudaica, nel 73. Nel 66 la fortezza di Masada era stata conquistata da un migliaio di Sicarii che vi si insediarono con donne e bambini; quattro anni dopo (nel 70), una volta caduta Gerusalemme, vi trovarono rifugio gli ultimi strenui ribelli zeloti non ancora disposti a darsi per vinti. L'esercito romano, guidato da Lucio Flavio Silva, affrontò in un arduo assedio questo nutrito gruppo di ribelli che si erano arroccati nella fortezza considerata inespugnabile a cagione delle avversità che presentava il luogo nei confronti di eventuali assedianti. Nonostante ciò, i Romani conquistarono la cittadella trovandovi i cadaveri di quasi tutti gli assediati, dovuti a un suicidio di massa.

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  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore GFlavioVII.9.1

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