Augure

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Augure che impugna il lituo mentre trae un auspicium ex tripudiis osservando il beccare dei polli.
Il Phersu, Tomba degli Auguri, Necropoli dei Monterozzi, Tarquinia.
Rovescio di denario di Vespasiano del 71-73 d.C. con titolo AVGVR. Sono raffigurati strumenti sacerdotali, tra i quali il lituo.

L'àugure[1] (dal latino augur, all'accusativo augurem) era un sacerdote dell'antica Roma che aveva il compito di interpretare la volontà degli dèi osservando il volo degli uccelli, a partire dalla loro tipologia, dalla direzione del loro volo, dal fatto che volassero da soli o in gruppo e dal tipo di versi che emettevano.

Questa figura era già nota alla cultura etrusca, come dimostra la Tomba degli Àuguri a Tarquinia, e a quella greca.[senza fonte]

L'àugure aveva un bastone ricurvo a forma di punto interrogativo: il lituo. La loro carica era a vita ed erano molto venerati, al punto che per chi li offendeva era prevista la pena di morte[senza fonte].


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