L'austenite è una soluzione solida primaria di tipo interstiziale di carbonio nel ferro γ (il quale presenta un reticolo cubico a facce centrate o "CFC").
L'austenite è generalmente stabile soltanto alle temperature comprese tra 723 °C e 1495 °C (punto di fusione con un tenore di carbonio dello 0,19%), presenta caratteristiche anti-magnetiche e può contenere al massimo il 2,06% di carbonio alla temperatura di 1146 °C.[1]
A seconda della modalità di raffreddamento, l'austenite si trasforma in perlite, bainite o martensite.
Questa trasformazione ha un'importanza chiave nella tempra dell'acciaio.
La presenza di altri metalli nella lega ferro-carbonio (detti "elementi gammageni") in soluzione solida, modifica la temperatura minima per ottenere l'austenite. Il molibdeno, il cromo e il silicio tendono a innalzare la temperatura minima, mentre il manganese e il nichel tendono ad abbassarla.
Nel caso di alcuni acciai inossidabili, detti acciai inossidabili austenitici, l'austenite è stabile anche a temperatura ambiente. Questi stessi acciai tendono a risultare anti-magnetici.