Aviosuperficie

Le aviosuperfici sono strutture private che devono essere autorizzate dall'Ente Nazionale Aviazione Civile quando siano adibite a trasporto pubblico passeggeri o vi svolga attività di scuola di volo. In assenza di tali attività si parla di aviosuperfici gestite, non essendo necessaria alcuna autorizzazione (Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del 10 febbraio 2006, Circolare ENAC 30 ottobre 2013), su cui è possibile operare con aeromobili ultraleggeri e di aviazione generale. Le aviosuperfici in genere sono dotate di pista erbosa, a volte anche in bitume similmente agli aeroporti, e di infrastrutture come hangar, pompa carburante, bar e altri servizi, nate in seguito alla liberalizzazione delle aree di atterraggio del 1968 (legge Gex). Sono catalogate dall'ENAC in un apposito elenco.[1]

L'uso di aviosuperfici per attività di trasporto pubblico con velivoli è consentito esclusivamente per i voli non di linea e con velivoli di massa massima al decollo non superiore a 5 700 kg e numero di posti passeggeri non superiore a nove.

Sulle aviosuperfici sono spesso presenti scuole di volo per il conseguimento dell'Attestato per il Volo da Diporto o Sportivo VDS (ultraleggeri) e licenze di volo LAPL/PPL (aeromobili di aviazione generale).

In alcuni casi anche alle aviosuperfici viene assegnato l'indicatore di località o codice ICAO (ad esempio l'aviosuperficie di Sondrio-Caiolo - LILO). L'elenco di tutti gli indicatori di località Italiani è reperibile nell'AIP nella sezione GEN. 2.4.


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