Baccio Maineri

‘Ci vuol più talora, a far una cosa piccola che una grande.

(Il nonno, ‘La Leggenda del Buranco)

Baccio Maineri fotografato per le cartoline biografiche presentative ‘Italiani illustri nel 1877

Bartolomeo Emanuele Maineri (Toirano, 21 agosto 1831Roma, 24 marzo 1899) è stato uno scrittore, giornalista, bibliotecario, docente, ufficiale telegrafico, uomo di partito e patriota italiano.

Personaggio ricercato nel contesto risorgimental\indipendentista del posto e non solo, si fece rappresentante di quegli avvenimenti unificatori, promuovendoli sul territorio allora in stadio di genesi grazie alle produzioni di stampo fantasmagorico/sciovinistico (diventando oltretutto con questo caratteristico tipo di genere letterario tra gli anticipatori dell’odierna fantascienza in Italia) e facendosi apprezzare anche a livello cosmopolita. Infatti, fu cronista di personalità di spicco di quel tempo, tessendo con loro un'ampia rete di contatti. Fra di essi emergono Garibaldi, Mazzini e Mameli coi quali ebbe in comune l'applicazione della voce 'nazione', principio riscontrabile in molti lavori e legato in parte alla Liguria, zona di provenienza dei 4. Prese azione personalmente alla battaglia di Novara, fatto centrale della prima parte del Risorgimento, come matricola caporale della sua divisione di reparto e alle 5 giornate di Milano in qualità di sovversivo svincolato l'anno prima. I parecchi volumi che redasse nel mentre del suo avanzamento professionale di pubblicista produttivo sono ripartibili su 6 categorie-serie: attività storiche, biografiche, formative, recensioni, romanzi e novelle (molti di questi furono fatti uscire postumi). È aggiuntivamente plaudito dai suoi estimatori per essere stato uno, se non il 1mo in assoluto, dei traduttori italiani di Edgar Allan Poe e anche grazie al suo lavoro, ad averlo reso noto al pubblico nazionale.


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