Balenottera azzurra[1] | |
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Stato di conservazione | |
In pericolo[2] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Subphylum | Vertebrata |
Superclasse | Tetrapoda |
Classe | Mammalia |
Sottoclasse | Theria |
Infraclasse | Eutheria |
Superordine | Laurasiatheria |
Ordine | Artiodactyla |
Infraordine | Cetacea |
Famiglia | Balaenopteridae |
Genere | Balaenoptera |
Specie | B. musculus |
Nomenclatura binomiale | |
Balaenoptera musculus Linnaeus, 1758 | |
Areale | |
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La balenottera azzurra (Balaenoptera musculus Linnaeus, 1758) è un mammifero marino appartenente al parvordine dei Misticeti (le cosiddette «balene con i fanoni»)[3]. Con oltre 28 m di lunghezza e 160 t di peso, è, in termini di massa, il più grande animale conosciuto vissuto sulla Terra[4], escludendo le ipotetiche dimensioni di alcuni sauropodi giganti come il Maraapunisaurus.
Lungo e slanciato, il corpo della balenottera azzurra può assumere varie tonalità grigio-bluastre sul dorso, ma si fa più chiaro sul ventre[5]. Ne esistono almeno tre sottospecie riconosciute B. m. musculus dell'Atlantico e del Pacifico settentrionale, B. m. intermedia dell'Oceano Australe e B. m. brevicauda (nota anche come balenottera azzurra pigmea) dell'Oceano Indiano e del Pacifico meridionale. Alcuni considerano una sottospecie anche B. m. indica, anch'essa dell'oceano Indiano. Come quella degli altri Misticeti, anche la sua dieta consiste quasi esclusivamente dei piccoli crostacei noti come krill[6].
Fino agli inizi del XX secolo la balenottera azzurra era numerosa in quasi tutti gli oceani. Per più di 40 anni, però, è stata cacciata dai balenieri fin quasi all'estinzione; la comunità internazionale la dichiarò specie protetta solamente nel 1966. Secondo un rapporto del 2002 in tutto il mondo vi sarebbero attualmente dai 5 000 ai 12 000 esemplari[7], suddivisi in almeno cinque gruppi. In base a ricerche più recenti effettuate sulla sottospecie pigmea si ipotizza che tali numeri, però, siano stati un po' troppo sottostimati[8]. Prima della caccia, la popolazione più numerosa era quella antartica, forte di circa 239 000 esemplari (le stime vanno da 202 000 a 311 000)[9]. Ora rimangono solo popolazioni molto più piccole (di circa 2 000 esemplari l'una), concentrate nel Pacifico nord-orientale e negli oceani Antartico e Indiano. Due popolazioni meno numerose si incontrano nell'Atlantico settentrionale e almeno altre due nell'emisfero australe.
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