Balli staccati

Balli staccati è una denominazione moderna, vulgata dal termine dialettale bâl stàcc usato sull'Appennino bolognese ad indicare la danza di tradizione antica precedente al ballo liscio nell'Appennino bolognese. Nel territorio di pianura e in città questo linguaggio di danza prendeva il nome di bâl spécc. Il termine "stàcc" e il termine "spécc" fanno riferimento alla presenza di passi saltati o staccati dal suolo, a differenza di quanto era previsto in marce, valzer, polke e mazurke che prevedevano lo scivolamento. In montagna il termine usato per definire il repertorio era mutuato dal ballo maggiormente in uso: Rugîr (Ruggeri o Ruggero) nelle valli di Savena e Idice, Bargamasc o Bergamasco in Val di Sambro, Giga o Trescone nelle valli del Bisenzio e del Reno. In pianura era maggiormente usato il termine manfrina.

La tradizione del bâl stàcc è diffusa in cinque vallate: del Savena, del Setta, dell'Idice, del Sambro e del Reno.


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