Bandera de España | |
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Soprannome | Rojigualda |
Proporzioni | 2:3 |
Simbolo FIAV | |
Colori | RGB (R:198 G:11 B:30) (R:241 G:191 B:0) (R:170 G:21 B:27) (R:200 G:177 B:0) (R:0 G:91 B:191) (R:255 G:214 B:145) (R:204 G:204 B:204) (R:5 G:142 B:110) |
Uso | Bandiera civile e di Stato |
Tipologia | nazionale |
Adozione | 19 dicembre 1981 |
Nazione | Spagna |
Altre bandiere ufficiali | |
Bandiera civile | |
Bompresso | |
Stendardo reale | |
Stendardo della Regina Consorte | |
Stendardo del re Juan Carlos | |
Stendardo della regina Sofia | |
Stendardo della Principessa delle Asturie | |
Fotografia | |
La bandiera spagnola (conosciuta anche come la Rojigualda, trad. la "rosso-oro"), così come definita dalla Costituzione spagnola del 1978, è divisa in tre bande orizzontali: rosso, giallo e rosso, con la parte gialla grande il doppio rispetto a quelle rosse. Le bandiere e le insegne di Stato e di guerra devono essere caricate dallo stemma spagnolo, mentre la bandiera civile ne è sprovvista, anche se lo stemma può essere messo a piacimento. Lo stemma deve essere collocato ad una posizione corrispondente ad un terzo della lunghezza della bandiera partendo dall'asta, e non deve superare in altezza i due quinti dell'altezza della bandiera.
L'attuale stemma spagnolo fu adottato il 19 dicembre 1981[1], quando rimpiazzò la versione del 1977 già intervenuta a sostituire quella franchista del 1945. Lo stemma costituì l'unico cambiamento, dato che prima i colori erano definiti semplicemente amarillo (giallo) e rojo (rosso), ma erano sostanzialmente gli stessi. Tradizionalmente, la fascia centrale era definita con termini arcaici amarillo gualda (Color di Reseda luteola), ma questa definizione è stata rimossa in seguito dal disegno di Costituzione con un emendamento di Camilo José Cela, uno scrittore designato senatore dal Re di Spagna nella Legislatura costituente (Legislatura constituyente), durante la transizione spagnola.
L'origine dell'attuale bandiera spagnola risale all'insegna navale del Regno di Spagna del 1785[2], il Pabellón de la Marina de Guerra issato dalle navi di Carlo III di Spagna, e diventò la bandiera ufficiale della Spagna sotto il regno della sua bisnipote, Isabella II.
Lungo il XVIII, XIX e XX secolo, questo schema di colori rimase intatto, vedendo alterati soltanto gli stemmi che venivano di volta in volta posizionati nella bandiera. Nella bandiera moderna, oltretutto, lo stemma è decisamente semplificato rispetto alle versioni passate. Ognuno dei quattro quadranti rappresenta uno dei quattro regni che furono riuniti per formare la prima vera Spagna nel XV secolo, ovvero nell'ordine: Castiglia, rappresentata dal castello; León, identificato nello storico leone; Aragona, rappresentata dalla celebre Senyera; Navarra, richiamata dalle catene unite. Anche l'antico regno moro di Granada è inserito nel fondo dello stemma, con un frutto di melograno.
Il fleur de lys in palo posto al centro degli stemmi dei regni rappresenta la casa reale regnante dei Borbone, mentre le due colonne a lato dello scudo accompagnate richiamano le scoperte e le conquiste spagnole in America: le colonne infatti sono le mitologiche Colonne d'Ercole poste sullo stretto di Gibilterra, passaggio obbligato per l'oceano Atlantico, che rappresentano Gibilterra e Ceuta. Sulla colonna recante la scritta "Plus" poggia la corona imperiale, sull'altra la corona reale. Lo storico e tradizionale motto "Plus Ultra" rimpiazzò il precedente "Non Plus Ultra" ("Non più oltre") che campeggiava prima della scoperta dell'America, dato che la Spagna era considerata "il punto più occidentale" della Terra[3][4].
Questa bandiera descritta nella Costituzione spagnola è la versione semplice di uso civile senza stemma[5]. Il nomignolo popolare della bandiera è rojigualda.
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