Battaglia della Foresta di Teutoburgo parte delle Guerre romano-germaniche | |||
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Data | 8-11 settembre 9 d.C. | ||
Luogo | Foresta di Teutoburgo (attuale Kalkriese) | ||
Esito | Decisiva vittoria dei Germani, fine dell'espansione romana oltre il Reno | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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La battaglia della foresta di Teutoburgo, chiamata clades Variana ("la disfatta di Varo") dagli storici romani, si svolse nell'anno 9 tra l'esercito romano guidato da Publio Quintilio Varo e una coalizione di tribù germaniche comandate da Arminio, capo dei Cherusci (nonché ufficiale delle truppe ausiliarie di Varo). La battaglia ebbe luogo nei pressi dell'odierna località di Kalkriese,[1] nella Bassa Sassonia, e si risolse in una delle più gravi disfatte subite dai Romani: tre intere legioni (la XVII, la XVIII e la XIX) furono annientate, oltre a 6 coorti di fanteria e 3 ali di cavalleria ausiliaria.[2]
Tale fu il trauma provocato dalla sconfitta, che nell'esercito romano le legioni non ebbero più le numerazioni XVII, XVIII e XIX.
Per riscattare l'onore dell'esercito, i Romani diedero inizio a una guerra durata sette anni, che culminò nel 16 d.C. con le battaglie di Idistaviso e del Vallo angrivariano (considerate la rivincita dell'Impero romano contro i Germani), nelle quali Arminio fu definitivamente sconfitto. Al termine della campagna i romani rinunciarono a ogni ulteriore conquista nella Germania. Il Reno si consolidò come definitivo confine nord-orientale dell'Impero per i successivi 400 anni.