Battaglia di Capo Speranza

Battaglia di Capo Speranza
parte del teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale
L'incrociatore giapponese Aoba, pesantemente danneggiato, attracca nei pressi di Buin (vicino a Bougainville e le Isole Shortland) poche ore dopo la battaglia, il 12 ottobre 1942.
Data11 - 12 ottobre 1942
LuogoNei pressi di Capo Speranza e dell'Isola di Savo, Guadalcanal
EsitoVittoria degli Stati Uniti
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
2 incrociatori pesanti
2 incrociatori leggeri
5 cacciatorpediniere
3 incrociatori pesanti
2 cacciatorpediniere
Perdite
1 cacciatorpediniere affondato
1 incrociatore e 1 cacciatorpediniere gravemente danneggiati
163 uomini morti[1]
1 incrociatore e 1 cacciatorpediniere affondati
1 incrociatore pesantemente danneggiato
341-454 morti
111prigionieri
Voci di battaglie presenti su Wikipedia

La battaglia di Capo Speranza (in inglese Battle of Cape Esperance), conosciuta anche come "seconda battaglia dell'Isola di Savo" o, secondo le fonti giapponesi, "la battaglia navale dell'isola di Savo" (サボ島沖海戦?), si svolse l'11 e il 12 ottobre 1942, combattuta tra la Marina imperiale giapponese e la United States Navy. La battaglia fu, cronologicamente, la terza delle cinque battaglie più importanti della campagna di Guadalcanal e si svolse all'imbocco del canale dell'isola di Savo, nelle Isole Salomone. Il nome deriva da Capo Speranza, punto più settentrionale di Guadalcanal, nei cui pressi si svolse parte della battaglia.

La notte dell'11 ottobre, il viceammiraglio Mikawa, comandante dell'8ª Flotta, inviò un convoglio di rinforzo, carico di rifornimenti, alla volta di Guadalcanal. Quest'ultimo era formato da due navi appoggio idrovolanti e sei cacciatorpediniere e il suo comandante era il contrammiraglio Takatsugu Jōjima. Nel frattempo, in un'operazione distinta, tre incrociatori pesanti e due cacciatorpediniere comandati dal contrammiraglio Aritomo Gotō stavano per bombardare l'aeroporto di Guadalcanal in mano agli statunitensi, allo scopo di renderlo inservibile e far sbarcare in sicurezza i rinforzi.

Poco dopo la mezzanotte dell'11 ottobre, quattro incrociatori e cinque cacciatorpediniere statunitensi comandati dal contrammiraglio Norman Scott, riuscirono ad intercettare la forza comandata da Gotō mentre si avvicinava all'Isola di Savo, sita nei pressi di Guadalcanal. Scott colse di sorpresa i giapponesi e affondò con le sue navi da guerra un incrociatore; poco dopo, un cacciatorpediniere della sua flotta danneggiò pesantemente un altro incrociatore, sul quale era Gotō, che venne ferito mortalmente. Scott costrinse quindi le forze giapponesi alla ritirata. Durante il combattimento che ne seguì, i giapponesi affondarono un cacciatorpediniere e danneggiarono gravemente un incrociatore e un altro cacciatorpediniere. Mentre la forza di Scott combatteva contro i giapponesi, il convoglio di approvvigionamenti di Jojima raggiunse Guadalcanal e scaricò le sue preziose provviste; poi cominciò il suo ritorno senza essere intercettato da Scott. La mattina seguente del 12 ottobre, quattro cacciatorpediniere della forza di Jojima tornarono indietro per assistere la ritirata della forza di Gotō, ma gli attacchi aerei della Cactus Air Force, la piccola forza aerea statunitense che stazionava sull'aeroporto, riuscirono ad affondarne due.

Nonostante la vittoria di Scott in quell'azione, la battaglia assunse un'importanza limitata: solo due notti dopo, due corazzate giapponesi attaccarono Guadalcanal arrecando gravi danni all'aeroporto e diverse altre missioni di rifornimento andarono a buon fine.

  1. ^ Frank, p. 310. Le perdite degli Stati Uniti furono 107 per il Boise, 48 per il Duncan, 5 per il Salt Lake City e 3 per il Farenholt.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Tubidy