Battaglia di Gettysburg

Battaglia di Gettysburg
parte della guerra di secessione americana
Hancock a Gettysburg, di Thure de Thulstrup, che mostra la carica di Pickett (restauro di Adam Cuerden)
Data1º-3 luglio 1863
LuogoContea di Adams, Pennsylvania
EsitoVittoria dell'Unione
Schieramenti
Comandanti
George G. Meade
John Fulton Reynolds † (I Corps)
Winfield Scott Hancock (II Corps)
Daniel Sickles (III Corps)
George Sykes (V Corps)
John Sedgwick (VI Corps)
Oliver O. Howard (XI Corps)
Henry Warner Slocum (XII Corps)
Alfred Pleasonton (Cavalleria)
Robert O. Tyler (Artiglieria di riserva)
Henry Jackson Hunt (Artiglieria di riserva)
Robert E. Lee
James Longstreet (I Corps)
Richard Stoddert Ewell (II Corps)
Ambrose Powell Hill (III Corps)
James Ewell Brown Stuart (Cavalleria)
Effettivi
115.000 uomini, 362 cannoni82.000 uomini, 272 cannoni
Perdite
23.055 (3.155 morti, 14.531 feriti, 5.369 catturati/scomparsi in azione)23.231 (4.708 morti, 12.693 feriti, 5.830 catturati/scomparsi in azione)
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La battaglia di Gettysburg (1º-3 luglio 1863) è considerata una delle battaglie più importanti della guerra di secessione americana, conclusa con una netta vittoria delle forze dell'Unione dell'Armata del Potomac, che arrestarono l'offensiva in Pennsylvania dell'esercito confederato dell'Armata della Virginia Settentrionale.

I Confederati, al comando del generale Robert E. Lee, superarono il fiume Potomac, invadendo la Pennsylvania per minacciare le vie di comunicazione e di rifornimento unioniste e costringere l'Armata del Potomac ad abbandonare il fronte virginiano ed accettare una battaglia decisiva in terreno sfavorevole ed in inferiorità tattica. Un grande successo confederato a nord del Potomac avrebbe potuto, secondo il presidente Jefferson Davis e il generale Lee, alleggerire la pressione federale su Vicksburg e favorire sviluppi politici favorevoli alla Confederazione.

La battaglia ebbe inizio inaspettatamente il 1º luglio con una serie di scontri imprevisti tra i reparti unionisti e quelli confederati, che nel corso della giornata sopraggiunsero sul campo di battaglia da varie direzioni. I combattimenti del primo giorno terminarono con il parziale successo dei sudisti, che costrinsero il nemico a ripiegare, ma senza riuscire ad occupare le posizioni tatticamente dominanti sul campo di battaglia. Nel secondo giorno giunse sul campo di battaglia la maggior parte delle forze delle due armate; il generale Lee riprese i suoi attacchi sulle due ali dello schieramento nemico e raggiunse alcuni successi locali, ma non riuscì a conquistare le posizioni più importanti; gli Unionisti, guidati dal generale George G. Meade, nonostante errori tattici iniziali, si difesero accanitamente e respinsero gli assalti.

Il 3 luglio il generale Lee dovette scegliere, dopo il fallimento sostanziale dei suoi attacchi del 2 luglio sui due fianchi delle linee federali, tra un difficile attacco frontale al centro delle difese nemiche o la ritirata. Essendo in inferiorità numerica e senza speranza di rinforzi, mantenere la posizione senza prendere l'iniziativa avrebbe esposto le sue truppe al rischio di essere accerchiate e distrutte dalle preponderanti forze nemiche che potevano accorrere da tutto il Nord. Il generale Lee ordinò quindi alla divisione fresca del generale George E. Pickett (composta tutta da esperti reggimenti della Virginia), rafforzata da altre due divisioni già peraltro esauste dai combattimenti dei due giorni precedenti, di attaccare, dopo un violento fuoco di artiglieria, il centro dello schieramento nordista sul leggero declivio del Cemetery Ridge.

L'azione dell'artiglieria non fu sufficiente ad indebolire in modo decisivo le solide linee dell'Unione e, nonostante gli sforzi della fanteria confederata lanciata all'attacco, l'azione fallì completamente, con perdite elevatissime. Le tre divisioni della colonna d'attacco, tra morti, dispersi, feriti e prigionieri, subirono perdite superiori al 50%. Diverse brigate furono quasi completamente distrutte e il generale Lee fu costretto a ripiegare a sud del Potomac.

La battaglia di Gettysburg segnò un momento decisivo della guerra, vanificò le grandi speranze di Lee e Davis e rafforzò la determinazione del presidente Abraham Lincoln e degli stati dell'Unione a continuare il conflitto fino alla totale sottomissione degli stati secessionisti.


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