Battaglia di Iwo Jima

Battaglia di Iwo Jima
parte del teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale
Il Marine Corps War Memorial di Arlington è la riproduzione di una fotografia scattata da Joe Rosenthal, raffigurante alcuni Marine che issano la bandiera statunitense sulla vetta del monte Suribachi
Data19 febbraio26 marzo 1945
LuogoIwo Jima, Giappone
Esitovittoria statunitense
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
71 245 uomini[1]20 530/21 060 uomini
Perdite
Marine:
5 885/6 821 morti
17 272/19 217 feriti
US Navy:
1 portaerei di scorta affondata
~ 620/900 morti
1 945 feriti
US Army:
9 morti
28 feriti
18 000/20 000 morti
1 083 prigionieri
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La battaglia di Iwo Jima (硫黄島の戦い?, Iōtō no tatakai) si svolse durante la guerra nel Pacifico nell'omonima isola giapponese tra le forze statunitensi al comando dell'ammiraglio Raymond Spruance e le truppe dell'esercito imperiale giapponese al comando del generale Tadamichi Kuribayashi, coadiuvate da reparti della marina guidati dal contrammiraglio Toshinosuke Ichimaru.

Insieme a Okinawa, Iwo Jima rappresentava uno scudo avanzato per le isole metropolitane dell'Impero giapponese che potevano essere coinvolte in uno sbarco degli Alleati: le due posizioni erano perciò presidiate da guarnigioni numerose e bene armate. Anche per gli Stati Uniti, Iwo Jima rivestiva notevole interesse, poiché dagli aeroporti dell'isola sarebbero potute decollare le scorte di caccia ai bombardieri strategici Boeing B-29 Superfortress basati nelle isole Marianne e in Cina[2], che dal giugno 1944 colpivano le industrie e le infrastrutture giapponesi.

I lavori di fortificazione precedenti lo sbarco avevano trasformato l'isola in una vera e propria fortezza che, nonostante i bombardamenti preliminari effettuati dall'8 dicembre 1944, oppose una strenua resistenza alle unità statunitensi, principalmente del Corpo dei Marine, sbarcate il 19 febbraio sotto lo schermo protettivo di una completa supremazia aeronavale. La feroce battaglia si concluse ufficialmente il 26 marzo 1945 con il quasi totale annientamento della guarnigione giapponese e la perdita di oltre 23 000 uomini fra morti e feriti per gli Stati Uniti (unico episodio della campagna di riconquista del Pacifico in cui gli USA soffrirono più perdite dei giapponesi).

  1. ^ Il numero comprende solamente le truppe assegnate al V Corpo anfibio. Cfr. Rottman 2004, p. 58. Contando anche i marinai, gli Stati Uniti schieravano più di 110 000 uomini. Smith 1989, p. 249.
  2. ^ Samuel Eliot Morison, Victory in the Pacific, 1945, History of United States Naval Operations in World War II, vol. 14, Champaign, University of Illinois Press, 2002, p. 4, ISBN 0-252-07065-8.

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