Battaglia di Piombino

Battaglia di Piombino
parte della campagna d'Italia della seconda guerra mondiale
Data10-11 settembre 1943
LuogoPiombino, Italia
EsitoVittoria italiana
Schieramenti
Comandanti
Perdite
tra 108 e 120 morti
tra 100 e 300 prigionieri
1 torpediniera affondata e 1 danneggiata
16 unità navali leggere affondate
almeno 4 morti e 10 feriti
4 VAS affondate
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La battaglia di Piombino venne combattuta nella notte tra il 10 e l'11 settembre 1943 durante i più vasti eventi dell'operazione Achse della seconda guerra mondiale.

Piombino rappresenta una posizione strategica per i collegamenti navali tra costa della Toscana e le isole della Corsica e della Sardegna, e già all'indomani dell'annuncio dell'armistizio tra Italia e Alleati l'8 settembre 1943 le truppe della Wehrmacht tedesca stanziate in città avevano tentato di prendere possesso del porto, venendo tuttavia respinte dalla pronta reazione dei marinai e dei soldati del presidio cittadino. Più numerose truppe tedesche iniziarono ad affluire progressivamente a Piombino a partire dalla mattina del 10 settembre: su disposizioni del suo superiore, il generale Cesare Maria De Vecchi, il comandante del presidio di Piombino generale Fortunato Perni acconsentì all'ingresso dei mezzi navali tedeschi, carichi di truppe, nel porto cittadino, nonostante il responsabile del Comando Marina Andrea Capuano invitasse invece a opporsi con la forza al tentativo di occupare la città. La presenza dei tedeschi generò una forte risposta da parte della popolazione civile e degli operai delle industrie cittadine, scesi in strada per protestare sotto la direzione di un comitato antifascista costituitosi nelle settimane precedenti.

La battaglia tra tedeschi e italiani esplose improvvisamente nelle ultime ore del 10 settembre, andando avanti fino alle prime ore dell'11 settembre: le batterie di artiglieria della difesa costiera aprirono il fuoco contro le navi tedesche presenti in porto, mentre gruppi di soldati, marinai, finanzieri e civili in armi davano battaglia ai tedeschi scesi a terra; per la presenza di civili a fianco dei militari, quella di Piombino viene considerata come una delle prime battaglie della Resistenza italiana[1]. I tedeschi furono costretti ad arrendersi dopo aver subito pesanti perdite in uomini e navi, anche se poi, su ordine di De Vecchi, i prigionieri dovettero essere rilasciati. Il successo di Piombino si rivelò effimero per gli italiani, visto che il resto dei presidi lungo la costa della Toscana capitolarono nel corso di quello stesso 11 settembre; rimasta isolata, la città fu poi occupata senza altri combattimenti dai tedeschi il 13 settembre.

  1. ^ Manzari, p. 31.

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