Battaglia di Singapore

Battaglia di Singapore
parte del teatro del sud-est asiatico della seconda guerra mondiale e della Campagna di Malesia
I britannici si arrendono alle truppe giapponesi il 15 febbraio 1942
Data8-15 febbraio 1942
LuogoSingapore
EsitoDecisiva vittoria giapponese
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
85 000 uomini; truppe combattenti: 70 000[1]65 000 uomini; truppe combattenti: 30 000[1]
Perdite
85 000:
5 000 morti o feriti
80 000 prigionieri
4 485:
1 713 morti
2 772 feriti[2]
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La battaglia di Singapore fu il momento conclusivo e decisivo della campagna di Malesia, combattuta nel teatro bellico del Sud-Est Asiatico durante la seconda guerra mondiale dall'8 dicembre 1941 al 15 febbraio 1942. L'ultima fase della campagna (la effettiva battaglia di Singapore) ebbe inizio l'8 febbraio 1942 (con l'attacco giapponese da nord attraverso lo stretto di Johore) e terminò il 15 febbraio con la resa totale delle forze britanniche e alleate e la vittoria completa dell'esercito giapponese. Combattuta subito dopo l'attacco giapponese su Pearl Harbor e il conseguente inizio della guerra del Pacifico, la campagna di Malesia e la battaglia di Singapore erano parte della grande offensiva combinata aereo-navale-terrestre scatenata dall'Impero del Sol Levante contemporaneamente in direzione delle Filippine, delle Indie olandesi e della Birmania.

La battaglia di Singapore rappresentò una catastrofica sconfitta morale, politica e strategica per l'Impero britannico, la più pesante della seconda guerra mondiale, e, secondo le parole dello stesso Winston Churchill, costituì il disastro più grave e la più grande capitolazione della storia britannica[3].

  1. ^ a b Peter Thompson, The Battle for Singapore, p. 9.
  2. ^ Colin Smith, Singapore Burning: Heroism and Surrender in World War II, Penguin Group, 2006, ISBN 0-14-101036-3.
  3. ^ Peter Thompson, The Battle for Singapore, p. 12.

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