Battaglia di Tassafaronga

Battaglia di Tassafaronga
parte del teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale
L'incrociatore USS Minneapolis a Tulagi danneggiato da siluri
Data30 novembre - 1º dicembre 1942
LuogoGuadalcanal, Isole Salomone
EsitoVittoria tattica giapponese
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
5 incrociatori
6 cacciatorpediniere
8 cacciatorpediniere
Perdite
1 incrociatore affondato
3 incrociatori gravemente danneggiati
395 uomini morti[1][2]
1 cacciatorpediniere affondato
197 uomini morti[3][4][5][6][7]
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La battaglia di Tassafaronga, indicata anche come quarta battaglia dell'isola di Savo o, nelle fonti giapponesi, come la battaglia di Capo Lunga (ルンガ沖夜戦?) fu un confronto navale notturno svoltosi il 30 novembre 1942 tra la United States Navy e la marina imperiale giapponese nel contesto della campagna di Guadalcanal. Lo scontro ebbe luogo sull'Ironbottom Sound (letteralmente "baia dal fondale di ferro") nei pressi di punta Tassafaronga.

Nel corso della battaglia una forza navale statunitense di cinque incrociatori e quattro cacciatorpediniere al comando del contrammiraglio Carleton H. Wright tentò di attaccare di sorpresa un gruppo di otto cacciatorpediniere giapponesi guidate dal contrammiraglio Raizō Tanaka: le unità nipponiche, impegnate in una missione di rifornimento delle truppe sull'isola, furono colte di sorpresa dal tiro dei cannoni statunitensi, che danneggiarono gravemente una delle navi avversarie. Tanaka reagì in maniera repentina con gli altri sette cacciatorpediniere, lanciando numerosi siluri contro le navi statunitensi; gli ordigni andarono a segno su quattro incrociatori che vennero devastati, ma solo uno affondò in seguito ai danni riportati. Il caos venutosi a creare nella formazione statunitense permise a Tanaka di rompere il contatto senza ulteriori danni significativi, sebbene avesse dovuto rinunciare al completamento della missione.

La battaglia rappresentò una severa sconfitta tattica per la marina statunitense, eppure non ebbe importanti ripercussioni sul piano strategico, perché i giapponesi non furono in grado di sfruttare la vittoria per sostenere ulteriormente la lotta sull'isola di Guadalcanal.

  1. ^ Frank 1990, p. 516.
  2. ^ Crenashaw 1995, a p. 99 cita un rapporto di Chester Nimitz che indica 398 marinai e 19 ufficiali persi in battaglia.
  3. ^ Combinedfleet.com: IJN Takanami, su combinedfleet.com. URL consultato il 2 aprile 2008.
  4. ^ Dull 1978, p. 265 afferma che perirono 211 uomini fra l'equipaggio.
  5. ^ Evans 1986, pp. 202-203.
  6. ^ Kilpatrick 1987, p. 146 indica che 26 marinai furono fatti prigionieri.
  7. ^ Frank 1990, p. 513 riporta che 33 uomini sopravvissero all'affondamento.

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