Belimumab | |
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Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C6714H10428O2102S52 |
Massa molecolare (u) | g·mol-1 |
Numero CAS | |
Codice ATC | L04 |
DrugBank | DBDB08879 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | °C |
Temperatura di ebollizione | °C |
Indicazioni di sicurezza | |
Il belimumab (nome commerciale Benlysta, prima noto come LymphoStat-B), nato dalla collaborazione fra Human Genome Sciences (HGS) e GlaxoSmithKline (GSK), è un anticorpo monoclonale completamente umano che inibisce lo stimolatore dei linfociti B (BLyS), note anche come cellule B, inibendo il fattore di attivazione del TNF famiglia (BAFF).[1]
Si tratta di un farmaco approvato negli Stati Uniti per il trattamento del lupus eritematoso sistemico (LES), ed è in studio per altre malattie autoimmuni.
BLyS (o stimolatore dei linfociti B), è una proteina prodotta naturalmente che è stata scoperta nel 1997 dai ricercatori della Human Genome Sciences, mentre il suo meccanismo fisiologico è stato descritto nel 1999.[2] La BLyS gioca un ruolo chiave nella differenziazione dei linfociti B, la loro sopravvivenza e l'attivazione.[3]
Il Benlysta è stato approvato dalla US Food and Drug Administration (FDA) per il trattamento del LES il 9 marzo 2011. Il comitato consultivo della FDA ha approvato la terapia, nonostante il farmaco ha mostrato di essere solo marginalmente efficace; ed inoltre non è stato testato nelle forme gravi di lupus eritematoso sistemico, che coinvolgono attivamente i reni o il sistema nervoso centrale.[4]